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TASSE ELETTRICHE
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Comunicato 
18 giugno 1999 0:00
 
UNA PRESA IN GIRO DEGLI UTENTI, CHE SUCCHIA 3.150 MILIARDI. Roma, 18 Giugno 1999. Doveva essere abolita con l'introduzione dell'IRAP e dell'addizionale IRPEF, dal 1997, invece la legge n.133 del 1999 l'ha confermata: e' la tassa (addizionale) comunale e provinciale sull'energia elettrica, che ogni utente continuera' a trovare sulla propria bolletta, nonostante le promesse di abolirla. Si tratta -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- di 36 lire a kWh che ora andranno solo ai Comuni (prima erano ripartite in 28 lire ai Comuni e 8 alle Provincie). In compenso l'addizionale non si paga fino ad un consumo di 150 kWh al mese, insomma chi non vuole pagare l'addizionale dovra' tenere accesa solo qualche lampadina, esclusi ovviamente gli elettrodomestici.
Per le seconde case l'addizionale e' di 39,5 lire a kWh, senza il beneficio dell'esenzione.
Le Provincie sono state escluse? Macche', per le casse provinciali c'e' una addizionale di 18 lire a kWh per i locali diversi dalle abitazioni.
Al totale della bolletta, addizionale compresa, che e' una tassa, va aggiunta l'IVA, che notoriamente e' una tassa. Governo e Parlamento insistono con l'assurdo giuridico di tassare una tassa. Ricordiamo che le tasse non entrano nel paniere ISTAT.
Alle famiglie l'addizionale comunale costa mediamente 150.000 lire l'anno, che
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