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TAXI E SCIOPERI: LA RICETTA E' LA LIBERALIZZAZIONE
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Comunicato 
27 gennaio 2004 0:00
 
CON DIFFERENTI POTERI DI ACQUISTO A ROMA IL TAXI COSTA IL 360% IN PIU' CHE A PARIGI

Roma, 27 Gennaio 2004. Nel 1989 in Nuova Zelanda c'e' stata la liberalizzazione delle tariffe e delle licenze, accompagnata dalla fissazione di criteri di qualita' e dai relativi controlli. Il risultato e' stato eclatante: e' migliorata l'offerta e le tariffe hanno subito una differenziazione del 34%! Nell'ottobre del 2002 fu firmato un accordo tra Comune di Roma (situazione analoga a Milano) ed associazione dei tassisti, che prevedeva un aumento delle tariffe e un incremento delle licenze. L'aumento e' stato ottenuto ma delle 300 licenze in piu' neppure l'ombra. Due casi esemplari e antitetici di come si affronta un problema, e di come si possono abbassare le tariffe e migliorare la qualita' del servizio. Per tutti. Invece a Milano o Roma, non ha importanza la citta', la tecnica e' sempre la stessa: creare un disservizio alla comunita', cioe' prendere per il collo i cittadini, per ottenere condizioni di favore per la propria categoria. Film gia' visto e tecnica consolidata. I Governi, locali o nazionali, di fronte alle minacce arrivano a piu' miti consigli, accogliendo le richieste corporative a tutto danno della cittadinanza. Che si facciano file chilometriche in attesa dei taxi non interessa ai nostri governanti e che si spenda una fortuna per viaggiare interessa men che mai. A Roma la tariffa minima di partenza costa il 15% in piu' che a Parigi, a Milano il 50% in piu'!!!. Questo confronto risulta essere ancora piu' eclatante se paragoniamo le retribuzioni. Confrontando gli stipendi, al netto delle tasse, di una serie di categorie (operaio, impiegato di banca, segretaria, meccanico, maestra elementare, autista pubblico, ingegnere), abbiamo fatto la media su dati UBS e risulta che la retribuzione annuale di un parigino ammonta a 23.028 euro all'anno, quella di un romano e' di 13.085 euro annuali, vale a dire che il parigino prende il 76% in piu' del romano. Il che significa che al parigino, in termini di potere d'acquisto, il prezzo iniziale del taxi costa pochissimo, e' come se a Roma la tariffa iniziale fosse di 0,50 euro invece dei 2,3 attuali. Insomma a Roma, tenendo presente il potere d'acquisto, il taxi costa il 360% in piu' che a Parigi! Smantellare questo privilegio e' impresa ardua ma noi chiediamo ai nostri governanti da che parte stanno: con i cittadini o con le corporazioni?
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
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