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TESSERINO TRAPIANTI
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Comunicato 
15 maggio 2000 0:00
 


E' UN PEZZO DI CARTA CHE NON CAMBIA LA SITUAZIONE PRECEDENTE, NON VELOCIZZA L'ESPIANTO/TRAPIANTO, E CREA SOLO CONFUSIONE E MANCANZA DI CERTEZZA DEL DIRITTO. NON BASTAVA UNA CAMPAGNA PER INVOGLIARE I DONATORI A REGISTRARSI QUANDO LO STESSO MINISTERO SARA' IN GRADO DI ACCOGLIERE DICHIARAZIONI CON VALORE CERTIFICATO?

Firenze, 15 Maggio 2000. Ieri si e' tenuta la giornata nazionale sulla donazione di organi.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Al fatto positivo che si e' trattato di una giornata in cui molti sono venuti a contatto con il problema e -speriamo- si saranno decisi che donare i propri organi e' una cosa importante per la vita e per la comunita', non fa purtroppo riscontro la chiarezza normativa.
Infatti il tanto acclamato tesserino che e' arrivato a casa con la scheda elettorale per i referendum del prossimo 21 maggio, non ha affatto chiarito i termini della questione. Molti chi hanno telefonato per chiederci se il 21 maggio si votava un referendum sulla materia ….. La legge di riferimento, che ha introdotto quel mostro giuridico e incivile del silenzio-assenso (la stessa logica dei servizi aggiuntivi della Telecom che ci si ritrova in bolletta senza neanche sapere cosa sono e che bisogna disdire se non si vogliono), non e' attuata, nonostante le scadenze per i decreti attuativi fossero un anno fa.
Ma un decreto attuativo importante e' stato fatto lo scorso 8 aprile, quello che, in attesa del meccanismo del silenzio/assenso ha introdotto le dichiarazioni di volonta', che- come dice il decreto all'art.2.4 "portate con se' dal dichiarante …. costituiscono presupposto per l'applicazione dell'art. 23 (la donazione, ndr) …".
Ma, ci siamo chiesti se un pezzo di carta -qual'e' questo tesserino- possa essere cosi' vincolante per chi dovrebbe procedere all'espianto. Il ministero -anch'esso- si e' posto questa domanda, ben sapendo che altra cosa e' una dichiarazione certificata, e che chiunque avrebbe potuto impugnare una dichiarazione del genere. E allora ha provveduto cosi' come scritto nell'art. 3.2 dello stesso decreto: " …le eventuali dichiarazioni di assenso al prelievo di organi e tessuti … si considerano inefficaci allorche' i famigliari aventi tiolo ad opporsi presentino una successiva dichiarazione autografa di volonta' del soggetto di cui e' accertata la morte, della quale siano in possesso, contraria al prelievo".
Fatta la legge, trovato l'inganno? E' proprio cosi', perche', se si deve verificare presso i famigliari che non esistano dichiarazioni difformi da quella che il donatore ha in suo possesso, al di la' del rispetto della sua volonta', cosa cambia per il trapianto? Niente. Perche' i sanitari dovranno rintracciare i famigliari cosi' come fanno oggi, penalizzando quella tempistica espianto/trapianto che e' fondamentale per il risultato dell'operazione.
Nel tentativo di mettere in pratica una legge difficile da attuare proprio per il meccanismo del silenzio/assenso (quanto l'anagrafe centralizzata informatica, quando e se funzionera', violera' la privacy di chi, donatore, vorra' restare anonimo?), al ministero della Sanita' hanno trovato un pessimo metodo per lasciare le cose cosi' come sono oggi, con in piu' la beffa. Nel foglietto che e' giunto a casa degli elettori, per spiegare la realta' di questo tesserino, e' letteralmente scritto "In ogni caso il prelievo non ha luogo se viene presentata una dichiarazione contraria alla precedente positiva", che, leggendo e rileggendo siamo riusciti a comprendere solo perche' sapevamo gia' di cosa si trattava e avevamo il testo del decreto sottomano.



LIBERALIZZAZIONE SERVIZI AEROPORTUALI: LA UE FA PROPRIA LA DENUNCIA DELL'ADUC E AVVIA LA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO IL GOVERNO ITALIANO.

Roma, 15 Maggio 2000. L'Unione europea fa propria la denuncia dell'Aduc e avvia la procedura di infrazione contro il Governo italiano per il mancato recepimento della direttiva comunitaria sulla liberalizzazione dei servizi aeroportuali.
Nel marzo dello scorso anno -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell' Aduc- abbiamo depositato alla Commissione europea per i trasporti un ricorso contro il decreto legislativo n.18/99, di recepimento della direttiva europea 96/67, sulla liberalizzazione dei servizi aeroportuali. Il decreto ovviamente non liberalizzava il settore, consentendo la conservazione degli assetti monopolistici dei servizi aeroportuali, a danno dei consumatori, sotto il profilo economico, della efficienza e della qualita' dei servizi. Nel settembre '99 la Commissione europea ai trasporti, recependo le osservazioni dell'Aduc, aveva sollecitato il Governo italiano a rivedere il proprio decreto pena il ricorso all'Alta Corte di Giustizia. Il 15 novembre '99 il Governo aveva presentato le proprie controdeduzioni che evidentemente non hanno soddisfatto la Commissione europea.
Dopo 14 mesi e numerose lettere di sollecitazione rileviamo che il nostro impegno e' stato premiato. Ne siamo soddisfatti.
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