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TFR E SOLDI DEI CITTADINI
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Comunicato 
3 settembre 1999 0:00
 


Firenze, 3 Settembre 1999. Tfr in busta paga o no? La proposta del Governo serve a porre un problema reale che lui stesso non ha considerato: la maturita' e autonomia dei cittadini.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Se andra' in porto, sara' una rondine che fara' primavera? Per il Governo e' un metodo per dare un po' di soldi in piu' in busta paga e fare dimenticare gli aumenti dei prezzi di questi giorni. Non avendo la voglia di intervenire direttamente per rimuovere i paletti monopolistici che favoriscono gli aumenti, hanno pensato di creare un falso e immediato benessere.
Dalla apparente altra parte, la Confidustria tuona perche' si minaccia la riserva aurea degli investimenti industriali fatti non con gli utili, ma con i soldi degli altri. E, ovviamente, i padri di questa economia (di questa, non di un'altra) mettono in guardia dalla dissipazione che il singolo cittadino farebbe di questi soldi, e invitano il Governo a difendere e tutelare i cittadini da se stessi.
Uno scenario in cui c'e' un grande assente: il cittadino lavoratore, contribuente, utente, consumatore, risparmiatore. Una figura civica ed economica che Governo e Confindustria considerano solo come oggetto delle loro operazioni e decisioni: soggetto non in grado di decidere cosa fare dei suoi soldi, tutti i soldi che guadagna non solo il netto. Un soggetto che, per il fatto di svolgere un lavoro dipendente, non ha gli stessi diritti e doveri di chi svolge un lavoro autonomo; un soggetto non in grado di decidere se i suoi soldi che diventeranno Tfr li puo' investire dove crede, ma deve obbligatoriamente farli investire dagli amministratori dell'azienda in cui lavora; un soggetto che non puo' decidere se la sua assistenza sanitaria debba essere pubblica o privata; un soggetto che non puo' decidere di andare in pensione quando vuole percependo quello che ha deciso di mettere da parte. Se questo soggetto esistesse, scombinerebbe l'equilibrio di aziende private che socializzano le perdite e dividono gli utili in famiglia, con uno Stato controllore che fa regole per garantire le sue posizioni di controllato (Enel, Agip-Ip, Telecom, etc..).
Nonostante questo, se il Tfr finisse in parte in busta paga, sarebbe interessante, perche' potrebbe essere un precedente di metodo da sviluppare verso la deresponsabilizzazione di
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