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TOSSINFEZIONI ALIMENTAR
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Comunicato 
2 settembre 1999 0:00
 
I
CONTROLLI ALIMENTARI: PRATICAMENTE INESISTENTI

Roma, 2 settembre 1999. Dovrebbero essere circa 16.000 l'anno ma se ne fanno, mediamente, 4.000. Sono i controlli -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- sugli alimenti e bevande a Roma e Provincia. La direttiva comunitaria, n. 39 del 1989, impone il controllo nella misura di 30 - 50 campioni ogni 10.000 abitanti, che su 4 milioni di residenti, portano il numero di controlli tra i 15mila e i 20mila. A Roma e Provincia il numero di campioni analizzati e' di circa 11 il giorno, che in un anno fa appunto 4.000. Il 400% in meno di quelli stabiliti dalla Comunita' europea.
La regione Lazio dovrebbe, sulla base della direttiva e del DPR del 14 luglio 1985, predisporre un programma di controlli, cui devono attenersi le ASL. Del programma non se ne ha traccia. Lo scandalo dei polli alla diossina avrebbe dovuto mobilitare l'Assessorato alla Sanita' regionale, ma nulla si e' mosso. Come affermare allora che tutto e' sotto controllo e che i consumatori possono stare tranquilli? Come garantire la innocuita' dei prodotti alimentari e delle bevande?
Il programma sanitario nazionale, per il triennio 1998/2000, denuncia l'aumento delle tossinfezioni alimentari, delle quali il 90% e' da attribuirsi alla salmonella, cioe' alla mancanza di igiene. Oltre alle assicurazioni tranquillizzanti, il Ministro della Sanita'
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