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TRAFFICO DI LICENZE COMMERCIALI: SCANDALO FIORENTINO … MA NON SOLO
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Comunicato 
20 aprile 1999 0:00
 

TUTTI LO SANNO ED HANNO SEMPRE FATTO COME LO STRUZZO. COMUNE, STATO E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SONO COMPLICI. L'ADUC AVEVA GIA' DENUNCIATO. LA SOLUZIONE E' L'ABOLIZIONE DI QUALUNQUE LICENZA COMMERCIALE, PER RIPARTIRE DA ZERO IN UNO DEI SETTORI INQUINATI DELL'ECONOMIA.

Firenze, 20 Aprile 1999. L'Aduc interviene con il suo presidente, Vincenzo Donvito.
I miliardi che vengono sborsati per l'acquisto di una licenza commerciale sono il segreto di Pulcinella: per chi vendeva, per chi comprava, per gli amministratori comunali, per il ministero dell'Industria, per le associazioni di categoria. Tutti hanno sempre saputo e ogni volta che si e' cercato di parlare dell'argomento hanno sempre cambiato discorso, cosi' com'e successo a noi, in una televisione toscana, dove l'anno scorso, in un confronto con il capo della corporazione fiorentina dei taxisti che per i loro interessi di bottega bloccavano la citta' (l'occasione era il blocco di Firenze per la solidarieta' con i loro colleghi romani che avevano immobilizzato la capitale contro quella che definivano la liberalizzazione …) avevamo denunciato che una licenza di taxi costa minimo mezzo miliardo … e la risposta imbarazzata fu come quella dell'amministrazione fiorentina in questi giorni: "non ci risulta".
Il settore del commercio al dettaglio e', ne' piu' ne' meno, come la maggiorparte delle attivita' di questo Stato: ad un filone legale corrisponde sempre uno illegale. E qui, come altrove, le autorita' sanno e stanno zitte, perche' e' il loro modo di mantenere stabile una situazione che gli garantisce comunque tranquillita' e armonia.
Il marcio e' all'origine: le anacronistiche licenze commerciali, concepite in un mondo in cui informazione, comunicazione e istruzione erano patrimonio di pochi, e in cui anche l'arte del commercio al dettaglio poteva definirsi tale, ma che con la diffusione di massa della tecnologia, sono diventate strumento di conservazione di privilegi, di chiusura dell'accesso all'attivita' e di guadagno per tutti coloro che ne hanno consentito il perdurare. E' una situazione in cui c'e' una sola soluzione: abolirle completamente, fare terra bruciata di posizioni di rendita e privilegi corporativi, e costruirci sopra un mercato fatto di capacita' e qualita'. I commercianti che protesteranno saranno come chi metteva gli zoccoli ai cavalli e protestava per l'avvento dei cavalli-motore.
In questa situazione ci rimettono i consumatori perche' i prezzi sono gonfiati a dismisura, e ci rimette il Diritto e la legalita'. Comunque -in particolare a Firenze- crediamo che l'amministrazione difficilmente ammettera' i suoi silenzi, ma se la magistratura che e' gia' stata investita del problema non fara' come loro, la situazione
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