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TRAMVIA FIRENZE. UN CASO NAZIONALE DI AMMINISTRAZIONE LOCALE ARROGANTE E DI REGIME
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Comunicato 
30 gennaio 2008 0:00
 

Firenze, 30 Gennaio 2008. Tra poche settimane a Firenze ci sara' il referendum consultivo per la tramvia e le parti in causa sono scese in campagna elettorale con metodi e argomentazioni da brivido.
C'e' da dire che gli elettori sono chiamati, secondo le parti in causa, cioe' amministrazione cittadina e opposizione della stessa, non tanto sul tram in se' ma sul consenso o meno alla politica in toto del Sindaco Leonardo Domenici. Tant'e' che quest'ultimo ha chiamato a sostenere la propria causa personaggi del calibro di Segolene Royal, Joska Fischer e Walter Veltroni che, con goffi e banali interventi, visto l'argomento prettamente locale, hanno creduto di dare man forte al Sindaco. Non solo, ma la stampa locale filo-Sindaco si e' prestata a diffondere fotografie taroccate per dimostrare il contrario della realta': cioe' impatto ambientale ridotto... sicuramente meno dell'attuale situazione, ma non mini come nelle foto diffuse. Nel contempo l'opposizione (Udc e Forza Italia in testa) pur di rimarcare che il Governo della citta' non e' di loro gradimento, se ne inventa di tutti i colori, con argomenti che neanche il piu' estremista ambientalista sostenitore dell'era bucolica si sentirebbe di tirare in ballo.
Tutto questo in un contesto in cui i lavori per la realizzazione sono a buon punto ed un eventuale stop costerebbe fior fiore di penali per l'amministrazione.
A chi giova, quindi l'eventuale realizzazione o meno della tramvia? In termini di soldoni c'e' il pericolo/certezza che l'unico a pagare sia il contribuente: da una parte bloccando i progetti e facendo pagare milioni di penali, dall'altra realizzando un progetto che non si capisce perche' non abbia colto l'occasione per completamente pedonalizzare l'area intorno al Duomo e far passare il tram altrove.
Siccome l'alternativa paventata dall'opposizione politica e' lasciare le cose come stanno, con l'intenso traffico intorno al Duomo che sta distruggendo tutto, noi invitiamo i cittadini a valutare il male minore e quindi accettare il progetto dell'amministrazione cittadina che, almeno, fara' deperire la zona molto piu' lentamente.
Nel contempo, pero', abbiamo da fare alcuni rilievi non secondari su questa schifezza di Sindaco che ci ritroviamo. Un Sindaco che sembra avere una storia conflittuale con la legalita', tant'e' che a sentenza del Tar e indicazioni del Corecom perche' rispettasse le regole della campagna elettorale, ha replicato che lo faceva ma convinto del contrario, e quindi di avere speso i soldi dei contribuenti per violare le leggi. Niente di nuovo: questo e' il Sindaco che, con la vicenda dei lavavetri si e' coperto di ridicolo e di illegalita' e, nonostante questo, continua a dire di avere fatto il giusto e a pagare avvocati per affermare anche le cose piu' incredibili e illegali davanti al Tar, avendo poi solo trasformato i lavavetri in accattoni che stazionano sempre ai semafori e in venditori abusivi di paccottiglia che occupano le strade del centro storico.
Ci auguriamo solo che i contribuenti e gli elettori si ricordino di queste cose nella prossima campagna elettorale e, valutando le alternative alla persona di regime che verra' proposta in vece di Domenici, lo facciano con serenita', ricordandosi anche le fesserie che l'attuale opposizione sta dicendo contro la tramvia e, soprattutto, ricordandosi che una questione come quella del trasporto urbano locale e' stata trasformata, per volonta' di entrambi i contendenti, in un mero gioco delle parti partitiche sulla pelle e sulla tasche dei cittadini.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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