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TRASPARENZA BONIFICI BANCARI
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Comunicato 
12 settembre 2000 0:00
 


IL GOVERNO HA CODIFICATO CHE, NELL'ERA DI INTERNET, I BONIFICI VANNO FATTI SPEDENDOLI CON LA CARROZZA A CAVALLI. Firenze, 12 Settembre 2000. Il Governo ha emanato un decreto legge sulla trasparenza dei bonifici bancari.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Nel decreto ci sono una serie di norme che sono un semplice richiamo a quella correttezza che qualunque legge del commercio impone. Per esempio: l'obbligo a spiegare ai clienti cosa e quanto sono le commissioni, non ci sembra niente di particolarmente innovativo: forse prima non erano tenuti a farlo? E forse il cliente doveva accettare e basta, senza possibilita' di scegliere la banca anche rispetto alla qualita' di questi servizi?
Inoltre e' assente un energico richiamo alla sentenza della Banca d'Italia dello scorso 19/1/2000, in cui la stessa aveva condannato una serie di banche che, nonostante l'art.2 della 287/90 cosiddetta Antitrust, facevano pagare commissioni d'intervento valutario per i bonifici transfrontalieri in valute appartenenti all'area dell'Euro. Chi ci garantisce che queste spese non vengano inserite, giocando sull'ignoranza del cliente, specialmente perche' quei clienti che il decreto legge di oggi vuol tutelare (che fanno operazioni inferiori ai 100 milioni), sono potenzialmente quelli meno attrezzate per essere informati.
Quello che ci appare piu' preoccupante e' che, in era di Internet, sia stato fissato per legge che un bonifico nell'ambito Ue possa metterci cinque giorni lavorativi: probabilmente, per il trasferimento del denaro, si ipotizza l'uso della carrozza a cavalli. Il decreto legge parla di massimo cinque giorni, ma siccome le banche non sono aduse a beneficenza e concorrenza per conquistarsi i clienti, niente ci esime dal pensare che il tetto massimo sara' utilizzato come norma (non succede cosi' con i tassi usurai medi dei mutui fissati dal Tesoro? Quanti sono quelli che usano il tasso medio e quelli che si avvicinano al limite usuraio? Quasi tutti).
Peccato, questo decreto legge poteva essere un'occasione, per esempio, per fissare limiti precisi temporali per il contenzioso tra clienti e banche, ma, anche qui, si e' limitato a dire che le banche devono indennizzare salvo invocare motivi di forza maggiore. Ma sul "come e in quanto tempo" ci si e' ben guardati, perche' il problema e' tutto li': non l'esistenza della possibilita' di indennizzo, ma la reale possibilita' di accedervi, senza prima demordere per sfiancamento.
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