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VENDITE SOTTOCOSTO
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Comunicato 
10 gennaio 2001 0:00
 


DOBBIAMO PER FORZA NON ESSERE LIBERI DI RISPARMIARE E DI COMPRARE?
RITIRARE LA LEGGE!

Firenze, 10 Gennaio 2001. Siamo al dunque per le vendite sottocosto. Il pronunciamento dell'Antitrust e' significativo: si corre il rischio di mettere in essere nuove forme di controllo amministrativo; le leggi per le tutele dai danni derivanti dalle vendite sottocosto, gia' ci sono (quelle contro le attivita' predatorie).
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quel che ha detto l'Antitrust e' significativo, perche' porta alla conclusione dell'inutilita' di questa legge che, vorrebbe far rientrare dalla finestra cio' che e' stato fatto uscire dalla porta: il controllo dello Stato sulle vendite a saldo, anche perche' la delega ai Comuni fatta dalla legge Bersani, per ora e' un magma indefinito che sta portando alla scontentezza tutti, soprattutto commercianti e consumatori.
A quando i prezzi unici? Perche' in nome della tutela del mercato e del consumatore, si sta dando un'energica sferzata di statalismo al commercio e al diritto al consumo.
Per i nostri governanti sono da penalizzare le aziende che riescono, in un libero mercato, a farsi preferire dai consumatori, mentre questi ultimi sono considerati incapaci di scegliere e risparmiare.
La tutela che si vorrebbe mettere e' quella contro l'abuso di posizione dominante. Per parlare di questo abuso, quantomeno bisognerebbe essere scevri dal sospetto di esserne i principali artefici in tutta l'economia. E questo bell'esempio di libera economia che e' il nostro Governo, decide che, per esempio, l'impresa che in una provincia ha una quota di mercato superiore al 50% non puo' fare vendite sottocosto, confondendo le posizioni dominanti con quelle di qualita' che, per essere tali, sono state premiate dai consumatori che le hanno scelte a discapito di altre.
Ma perche' un'azienda dovrebbe limitare i suoi guadagni quando, a beneficiarne, sono anche i consumatori? L'intervento dello Stato sarebbe legittimo nel rimuovere leggi che limitino l'accesso ad altri rispetto a chi e' gia' sul mercato, ma non nell'impedire che il mercato sia tale. Con queste norme il Governo fa proprio questo: vuole evitare che i consumatori siano tali e che le aziende perseguano il loro scopo statutario, il lucro; e mettere tutto sotto il suo ferreo controllo.
A questo punto, pero', cosa succedera' alla legge? Pastrocchio all'orizzonte? Per noi sarebbe meglio che fosse ritirata, cosi' come ha fatto capire, pur se fra le righe, l'Antitrust.
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