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VENDITE PER STRADA
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Comunicato 
3 ottobre 1998 0:00
 

ATTENTI A EUROSTUDIO: STA FACENDO STRAGE DI BUONA FEDE E LEGALITA'. NUMEROSE LE DENUNCE GIUNTE ALL'ADUC

Firenze, 3 ottobre 1998. Sono gia' decine le segnalazioni agli uffici dell'Aduc sull'attivita' dell'azienda Eurostudio, che, in diverse citta', rifila corsi di inglese ad ignari giovani consumatori.
"Avevamo temporeggiato a fare nomi e cognomi, perche' in questi casi non si sa mai quanto giochi l'astuzia del venditore e/o la superficialita' dell'acquirente, ma abbiamo deciso di non aspettare piu': il fenomeno sta dilagando". A parlare cosi' e' Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc. "Quest'azienda va fermata in tempo, e gia' stiamo aprendo procedimenti giudiziari nei luoghi deputati, ma e' bene che le potenziali vittime siano messe sul "chi va la'" prima che facciano il pasticcio. In questo momento, dopo che quest'estate le venditrici di quest'azienda romana avevano imperversato sulla riviera romagnola, si sono spostati in Toscana, dopo alcune incursioni su Roma. La tecnica e' tipica di queste situazioni: giovani ragazze che abbordano altrettanto giovani ragazzi a cui chiedono se conoscono la lingua inglese, quindi una serie di domande su bellezza e utilita' di questa lingua, e firma finale per ricevere a casa materiale su cui riflettere ed, eventualmente, reinviare per l'acquisto del corso. Ma cosi' non e', perche' i giovani allocchi, abitualmente, non ricevono altro che, dopo un po' di tempo, un pacco contrassegno con il corso di lingua di cui non sanno ovviamente nulla e che respingono al mittente, e dopo un po' ricevono anche solleciti di pagamento con more e spese varie: senza saperlo avevano firmato un contratto vero e proprio. La voracita' di queste venditrici e' tale che hanno fatto firmare anche dei minorenni che, fortuna loro, non hanno avuto alcun problema come gli altri.
Dopo i primi tentennamenti dei malcapitati, con alcuni contatti telefonici, l'Eurostudio e' disposta anche a patteggiare una somma di denaro con cui chiudere la vicenda … e questa la dice lunga sulla loro certezza di avere in mano contratti veri e propri.
E' successo anche che i genitori di uno di questi ragazzi (che abita in provincia di Arezzo ma e' stato incastrato quest'estate a Riccione) hanno chiesto all'Eurostudio il contratto firmato dal loro figliolo, e ne sono entrati in possesso solo dopo che, andati appositamente a Roma, con le forze dell'ordine sono entrati nella sede dell'azienda e se lo sono fatto consegnare.
La legge n.50/92 offre diverse possibilita' di giustizia: i 7 giorni utili per il recesso dopo la firma del contratto (che in questi casi e' praticamente impossibile rispettare), possono diventare 60 dal ricevimento della merce, se al momento dell'acquisto e' stato mostrato un prodotto diverso da quello del contratto, o anche se non e' stata fornita una corretta informazione sulla possibilita' di recesso.
Tutti coloro che incappano in queste sorridenti e voraci venditrici possono rivolgersi all'Aduc che li assistera'. Ma prima di arrivare a questo e' bene informare i giovani di questo pericolo, perche' le rogne e' sempre bene evitarle prima, e perche' e' bene che l'Eurostudio sappia che non agisce in un deserto d'informazione. Spesso in queste cose la pigrizia, la disinformazione, la voglia di non perdere tempo giocano contro il consumatore stesso, e all'Eurostudio, come in altre aziende che numerose operano in questo modo, lo sanno e ci giocano sopra. Ma l'Aduc ora scende in campo facendo nomi e cognomi e
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