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VITTIME DEL SISTEMA DEI TRASPORTI
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Comunicato 
3 agosto 1999 0:00
 

IN INDIA, PER 500 MORTI IN UN INCIDENTE, SI E' DIMESSO IL MINISTRO DELLE FERROVIE. COSA ASPETTA IL NOSTRO TIZIANO TREU, VISTO CHE I MORTI PER SISTEMA VIARIO INDECENTE, DALL'INIZIO DELL'ESTATE, SONO DIVERSE CENTINAIA E FRA UN PO' SFONDERANNO AMPIAMENTE QUEI 500 CHE, DA SOLI, HANNO STIMOLATO DIGNITA' NEL MINISTRO INDIANO? ….. MA L'INDIA E' TERZO MONDO ……

Firenze, 3 Agosto 1999. Il ministro indiano delle ferrovie si e' dimesso, assumendosi la responsabilita' per la catastrofe che ieri, nel Bengala occidentale, ha causato piu' di 500 morti.
Un dignitoso gesto di responsabilita' e di governo, che invita lo stesso Governo indiano a trovare soluzioni immediate perche' incidenti del genere non accadano piu'.
Cosi' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E il pensiero non puo' non indirizzarsi alla strage in atto sulle strade italiane in questi ultimi mesi, che vedono una media (generosa per chi minimizza) di una cinquantina di morti a week-end: numeri che si stanno vorticosamente avvicinando -per superarli senza timore- a quei 500 che hanno provocato le dimissioni del ministro indiano.
E allora ci chiediamo: non basta tutto questo perche' il ministro dei Trasporti Tiziano Treu consegni il suo mandato al presidente del Consiglio dei ministri, e perche' quest'ultimo apra un urgente dibattito in Parlamento, facendo tornare -a causa di emergenza nazionale- tutti i parlamentari dai loro luoghi di villeggiatura?
Le dimissioni non sarebbero un bel gesto, ma un atto concreto per porre al primo posto della politica del Governo e del Parlamento un'emergenza che da dramma si sta trasformando in tragedia, ma che -se continuera' ad essere sottovalutato, e rinviato per la pausa vacanziera di governanti e legislatori- si consolidera' in farsa.
E siamo convinti che i preamboli della farsa ci sono gia', con al primo posto l'inutile provvedimento di vietare in assoluto i sorpassi tra camion, e al secondo posto l'uso indiscriminato di autovelox con l'unica funzione di impinguare le casse di amministrazioni comunali incapaci di far entrare soldi se non vessando i contribuenti. Manca solo che fra un po' qualcuno con incarichi importanti di governo, proponga di utilizzare l'esercito per vegliare sulla sicurezza delle strade italiane: non crediamo di essere estremisti nell'aspettarcelo. Tutti metodi che, utilizzati fino ad oggi, hanno solo aggravato la situazione, allontanando sempre piu' gli utenti dalla fiducia verso i tutori dell'ordine e le istituzioni. Ma che, testardamente e stupidamente, continuano ad essere utilizzati.
In questa occasione dovremmo guardare all'India come un Paese da cui imparare, e non solo considerarlo come un Paese del Terzo Mondo a cui dobbiamo solo dare: le dimissioni come uno scatto di dignita' civica che serve a porre il problema in tutta la sua drammaticita'
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