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Aduc cerca casa. Ci dai una mano (2)
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
8 novembre 2022 17:17
 
 Grazie a chi ha inviato un contributo. Ma non basta.
La ricerca è solo all’inizio e non è facile con le limitate risorse a disposizione.
Qualcuno si domanderà: ma a che serve una sede visto che oggi quasi tutto viene fatto online, e Aduc non è da meno.
L’associazione non nasce come telematica. Siamo stati all’avanguardia verso la fine del secolo scorso con servizi online che all’epoca non esistevano. E siamo andati avanti. Mentre tutto il web si riempiva di associazioni o singoli o agenzie che, a loro modo, cercavano di svolgere il servizio come noi. Ne eravamo felici: nostro obiettivo è la consapevolezza del cittadino utente e consumatore. Aduc ha continuato con la sua formula di rifiuto di ogni finanziamento pubblico, mentre la Rete e il “mercato” si sono popolati di tanti che offrono a pagamento (talvolta non evidente), co o senza il finanziamento di pubbliche istituzioni.

Il web è nel frattempo molto cambiato, soprattutto con l’avvento e il diffondersi dei social. Un fatto positivo. E col tempo, anche negativo: chi non ha acquisito dimestichezza del mezzo si ritrova travolto da una quantità di informazioni e stimoli difficile da gestire per due motivi:
- avere a che fare coi cosiddetti “leoni da tastiera”, quelli che imperversano, dicono (e magari ne sono anche convinti) di sapere tutto su tutti e che, purtroppo, riescono a far perdere molto tempo a chi “naviga” per cultura e informazione;
...ma soprattutto
- gli algoritmi che, verificate le frequentazioni del navigatore, offrono informazioni in base a queste frequentazioni, praticamente sopprimendone altre e offrendo al navigatore solo quanto è “profilato” rispetto ai suoi gusti. L’aspetto positivo è che il navigatore non deve perdere tempo a cercare quanto gli piace, ma la selezione non la decide lui ma un algoritmo tarato su standard di mercato e – cosa peggiore – il navigatore finisce per essere informato solo su quello che in qualche modo ha a che fare con i suoi gusti.

Quanto sopra a significare che, se non vogliamo vivere in una sorta di “vita a domicilio”, con l’aggiunta di un mondo che ci viene presentato solo per quanto possa essere di nostro gradimento, sono importanti le sedi, la frequentazione delle persone, l’incontrarsi in presenza, vedersi per consulenza o scambiarsi opinioni e organizzare le “battaglie”.

Per questo Aduc ha bisogno di una nuova sede e dell’aiuto di ognuno con:
- contributi economici per affrontare tutto quello che comporta
- informazioni, consigli, indicazioni e disponibilità tenendo conto della nostra caratteristica economica e sociale, scrivendo ad [email protected]
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

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