Diritti e doveri. Evitare il sopravvento dei malfattori. Intervenire subito. Potrebbe sembrare scontato, ma in un regime come quello italiano non lo è. E accadendo il contrario si verificano situazioni che sono tipiche del nostro regime: soprusi e corporativismo. Con l’aggravante della giustificazione culturale, dovuta più che altro all'abitudine del male, alla sua assimilazione come quotidianità scontata… financo trasformando questo male in diritto.
Esempio tipico di questi anni che in queste settimane ha avuto un po’ di clamore. I balneari che occupano le spiagge pubbliche non avendone più diritto dal 2006. Una proroga qui, una dissertazione giuridico/accademica lì (magari rivelatasi poi infondata), maretta con qualcosa che chiamano sciopero…. sono pochi (a parte gli informati) che oggi non parteggiano per balneari che altrimenti rimarrebbero senza lavoro, si sono fatti “un mazzo così” da cinquant’anni, hanno ingentilito dei banali arenili, etc etc… Tutto che mette in secondo piano il fatto che la legge (votata anche da quelli che poi hanno votato il contrario della stessa) dice che quelle spiagge vanno messe a gara per l’assegnazione, e che questo è il metodo per garantire lavoro, equità e qualità di tutti gli attori, imprenditori e consumatori.
Oggi siamo dove siamo perché le istituzioni, invece di intervenire subito applicando la legge che hanno votato, hanno preferito la prevalenza del “particolare” al “generale”. Dove per “particolare” si intende malaffare a proprio vantaggio (ideologico o meno poco importa), e per “generale” il bene e benessere di tutti.
Potremmo aggiungere i taxisti che impediscono un servizio all’altezza della domanda per garantirsi il privilegio dei pochi che sono.
Si aggiunga che questa situazione ha provocato anche che queste corporazioni fomentate dalle istituzioni si siano poi sentite in diritto di essere tra i maggiori evasori fiscali (15mila euro di dichiarazione media di denuncia dei redditi….). Il cerchio si chiude e l’Italia è fatta.
Potremmo aggiungere materiale per un’intera, quanto provvisoria, enciclopedia del malaffare, ma crediamo di aver reso il concetto.
Come si crede che il nostro regime economico, politico e sociale possa avere un buon livello per tutti se si alimentano queste corporazioni? Chi non si sentirà, per esempio, in diritto di occupare una casa perché non ha alternative visto che esiste solo un mercato per ricchi. E chi non si sentirà in diritto di evadere il fisco a fronte di siffatte corporazioni alimentate dalle istituzioni?
Abbiamo scoperto l’acqua calda? Possibile.
Ma siamo consapevoli che dall’eliminazione di queste posizioni corporative e privilegiate può partire un regime dove ci sia posto per tutti, con maggiori soddisfazioni per i più meritevoli?…. ah già, queste cose le dicono anche nel nuovo governo, tant’è che alcuni ministeri hanno cambiato nome in questo senso…. qui viene il bello del bello, cioè lo stravolgimento anche del linguaggio e dei concetti per la cui comprensione siano andati a scuola, è metodo di governo diffuso e praticato (non solo dall’esecutivo in carica).
Quindi, che fare, oltre che denunciare come stiamo facendo noi con queste righe? Niente… ci merita solo guardare e considerare (e aiutare con voto e consenso) chi, quando approva una norma si distingue per la sua applicazione.
Un’ultima chiosa… la legge per combattere le liste d’attesa sanitarie… una perla di propositi, ma senza soldi per metterli in pratica e senza scadenze per decidere quando trovarli e stanziarli.
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