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Nel Paese di Pinocchio, e' bene accendere le torce fino al 13 maggio
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Editoriale 
15 aprile 2001 0:00
 
L'Unionquadri delle Poste, organizzazione sindacale dei quadri, ha denunciato al tribunale di Roma i suoi colleghi Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Confsal e Ugl. Motivo del contendere e' che i denunciati hanno raggiunto un accordo con l'azienda per cui, nella busta paga di aprile, ogni lavoratore si vedra' prelevare 10 mila se iscritto ad uno di questi sindacati, 20 mila in caso contrario, da devolvere sempre agli stessi sindacati come contributo spese per un libro con stampato il loro nuovo contratto di lavoro. Chi non vuole "contribuire" -siccome il prelievo e' stato preannunciato gia' con un volantino nella busta paga di febbraio- dovra' farlo sapere al suo sindacato o all'azienda.
Sulle trattenute sindacali gli italiani avevano votato anche un referendum che le bocciava, ma gli stessi sindacati le avevano fatte rientrare dalla finestra, trasformandole in specifici accordi privati fatti in sede di contratto nazionale con le aziende di questo o quel settore. Nel nostro caso, pero', ci troviamo nell'estensione di questo concetto di ritenuta alla fonte, sindacando sui gusti saggistici dei dipendenti delle Poste. Da qui ad obbligare un dipendente a scrivere al suo datore di lavoro che non vorra' acquistare con la sua busta paga, per esempio, l'autobiografia di Sergio Cofferati, quanto quella di Luigi Angeletti o Savino Pezzotta, il passo ci sembra breve.
Una notizia che mettiamo insieme a quest'altra. La commissione tributaria di Milano ha stabilito con una sentenza che le multe inflitte dall'Antitrust per comportamenti lesivi della concorrenza, si possono detrarre dalle tasse; questo perche' si tratterebbe di sanzioni particolari che non avrebbero uno scopo punitivo. Cioe' il Fisco restituirebbe alle aziende multate cio' che lo Stato, da un'altra parte, aveva fatto pagare loro. Apriamo la strada ad una grande rivendicazione di massa per la detrazione dalla denuncia dei redditi anche delle multe per sosta vietata, perche', come ci viene insegnato ad ogni pie' sospinto, le sanzioni non sono punitive ma rieducative?
E che chiudiamo ricordando il caos tariffario dell'assicurazione obbligatoria Rc-Auto, ormai ampiamente presentato dai giornali e dalle radio e tv nazionali e di ogni parte della Penisola. Dove le mitiche tabelle dell'Isvap, che sono valse non sappiamo piu' quanti fiori all'occhiello al ministro dell'Industria Enrico Letta, stanno manifestando tutta la loro aleatorieta' e relativita', in quanto compilate in modo approssimato e per profili talmente specifici di clienti, che difficilmente -ad una prima occhiata ... che e' comunque quello a cui avrebbero dovuto servire per orientare il consumatore- possono servire alla bisogna. O forse ci e' sfuggito qualcosa, per cui' c'e' qualcuno che ha focalizzato il mercato grazie a queste tabelle, invece di fare spallucce con la classica espressione "..... che casino ...."?
Ci viene in mente un'espressione che in queste righe abbiamo usato altre volte: ma viviamo nel Paese di Pinocchio? C'e' qualcuno che si sta candidando a non emulare il burattino di Collodi? Le torce le abbiamo accese, e chiediamo di fare altrettanto a chi ci legge -se gli riesce- almeno fino al 13 maggio.
(Vincenzo Donvito)

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