Oggi c’è retorica a quintali ovunque si legga dei festeggiamenti delle forze armate. Retorica fuori luogo, nostalgica e inutile. Per riconoscerlo non occorre essere antimilitaristi o cose del genere. Ma realisti e osservatori della nostra vita.
Il fatto è che il servizio militare non è obbligatorio e nessuno va a servire la patria, ma va a fare un mestiere. Talvolta pericoloso, ma ben pagato proprio per questo, come altri mestieri pericolosi.
E’ difficile per chi costruisce la propria cultura su patria e nazione, destra o sinistra politica che sia, poco importa. Ma è così. Con l’abolizione della leva è stato deciso di levare l’esercito dallo spirito e necessità patriottiche di difesa della nazione come era stato dal 1861 (unità d’Italia) in poi, coi macelli di esseri umani della prima e seconda guerra mondiale, in particolare quest’ultima dove i militari di leva difendevano le barbarie fasciste e naziste.
Chi oggi, molti nel governo, si erge gonfiando il petto al rispetto, all’onore e alla disponibilità dei militari, lo potrebbe fare solo in ricordo della storia italiana, dove, soprattutto, dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale, si costringevano i giovani a privarsi di se stessi per andare a gozzovigliare in caserme in cui facevano solo numero, e mediamente si confrontavano con una realtà di vita che impediva loro di crescere e formarsi, proiettandoli in un mondo di caserma dove vigeva la legge del più forte e più furbo e, spesso, del comando assurdo e inutile.
Credo sia opportuno dedicare questa giornata, come qualunque altra giornata, per esempio, del caciocavallo o della lotta ad una malattia, solo per ricordare a chi oggi ha deciso di fare il mestiere di militare, che è importante lo faccia bene.
E sarebbe opportuno che altrettanta attenzione fosse dedicata a tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione, ché anch’essi contribuiscono, come i militari, a rendere lo Stato funzionante e utile.
CHI PAGA ADUC l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile DONA ORA