Ricerca Jfc pubblicata dall’agenzia Ansa. Overtourism: il 49,3% vorrebbe misure che limitino/controllino i flussi; 38,4% gli piace l’attuale situazione; 12,3% non sa, ma tendenzialmente contrario…. quindi il 50,7% - chi più, chi meno - non vorrebbe cambiare lo status quo.
Insomma gli italiani sarebbero divisi in due…. e già è qualcosa. Visto che la politica non fa nulla e quando lo fa (vedi ingresso a pagamento a Venezia) serve solo a far più soldi per l’amministrazione, ma non scalfisce il problema.
Ricerca che va “presa con le pinzette", perché per rendersi veramente conto del problema occorre viverlo sulla propria pelle… e per fortuna la maggior parte degli italiani non vive in città in cui sono stati espulsi dai centri urbani e dove il costo della vita in questi ultimi è alle stelle. Molti italiani sono anche turisti in questi luoghi di overtourism, ma sono “molti” che al massimo stanno in questi luoghi per pochi giorni e comprendono solo idealmente/teoricamente cosa significhi essere stati strappati al proprio tessuto urbano e sociale.
Comunque, una ricerca è pur sempre una ricerca e, nel nostro caso, dovrebbe/potrebbe servire ai politici nazionali e locali a comprendere che qualcosa va fatto, oltre a comprendere che quanto fatto fino ad oggi è servito solo a peggiorare la situazione.
Una ricerca che è occasione per ribadire che la politica, al di là del bla bla e della propaganda, se intende muoversi lo potrebbe fare solo rendendosi in parte impopolare nell’immediato (commercianti, business vario e turisti delusi), e seminando per il futuro.
Semina per la quale, per esempio, non serve aumentare tasse e controlli.
E, come fa spesso la cosiddetta destra italiana quando blatera di difesa della proprietà privata… ed è alibi per non fare nulla.
La semina non può che essere maggiori e migliori opportunità di mercato. Dove, per esempio, se in una città oggi ammazzata da overtorism i turisti vengono per incontrare solo altri turisti e addetti ai servizi che vengono da ogni parte del mondo, oltre che farsi spennare dal punto di vista economico… quella città è attrattiva come un parco divertimento più o meno tematico…
Siamo sicuri che è quello che i turisti vogliono, e siamo sicuri che lo stesso deprecato turismo “mordi e fuggi” non sia altro che conseguenza di questa snaturalizzazione del tessuto umano, culturale, civico ed urbanistico?
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