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Rincari e non solo. Brutti tempi per gli esseri umani
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Editoriale di François-Marie Arouet
10 maggio 2022 17:39
 
 Se vai al supermercato, a meno che tu non ti metta a controllare i prezzi dei singoli prodotti, quando arrivi alla cassa ti accorgi di aver speso almeno un 20% in più… eppure hai comprato più o meno le stesse cose.
Se vai a fare benzina… nonostante i pesanti incentivi dello Stato, l’esborso è notevole.
Al bar ci sono quei pochi centesimi in più che fanno la differenza.
Al ristorante ci sono quei pochi euro in più che fanno la differenza.
Per chi fa qualche viaggetto… biglietti e albergo, anche loro fanno la parte del leone.
L’elenco potrebbe continuare, ma crediamo di esserci spiegati e, in genere, sono aumenti che vanno oltre il 10%.
Ma se l’indice Istat dell’inflazione dice che ad aprile l’aumento è dello 0,2% su base mensile e 6,2% su base annua…. Cosa non torna?
Accade che tra i numeri ufficiali rilevati e la vendita al dettaglio ci sono sempre gli esseri umani che, nella catena che dal produttore porta all’acquirente, applicano sì gli aumenti ufficiali… ma con l’aggiunta di arrotondamenti che, spesso, ci portano a quel 20% in più che abbiamo rilevato al supermercato.

In una economia come la nostra (libero mercato, grossomodo), questi passaggi che fanno lievitare i prezzi non sono controllabili da nessuna autorità. A noi acquirenti finali, consumatori, ci tocca prenderne atto, subirli e… prevenirli, anche a partire da noi stessi.

Reazione pubblica
Come cittadini abbiamo gli strumenti classici del “non-acquisto” e/o del cambio del nostro fornitore, nonché parlarne e scriverne il più possibile per far conoscere questo o quell’altro commerciante che fa prezzi ritenuti esosi (i social servono anche a questo).

Reazione privata
In genere si reagisce adattandovi le nostre economie domestiche e, meno marginale di quanto si possa credere, con l’incremento di piccole illegalità nei confronti del Fisco, e non solo.

Si dice che il peggior nemico dell’umano e, mediamente, il più inaffidabile e imprevedibile tra i mammiferi (e non solo) sia sempre l’essere umano.
Perché sia chiaro: essere umano che alla fine è nemico di se stesso, ché quanto fa - in privato e in pubblico - ricade sempre contro se stesso… anche se questo “se stesso” sono figli e nipoti.

In questa umanità, alle estreme conseguenze, non ci si deve stupire che un signore di Mosca, dicendo di voler far del bene ad alcune persone che parlano la sua lingua, lo faccia ammazzando, violentando e distruggendo quelli che lui ritiene responsabili del non-bene.

Sono riflessioni e fatti che molti già conoscono. E che ci ricordano - se ne avessimo ancora bisogno – che prevenire è meglio che combattere. Scegliendo meglio le persone che ci rappresentano nelle istituzioni, non accettando con fatalità cambiamenti che ci sembra non abbiano logica, non girando la testa da un’altra parte perché ci sembra che quello che non funziona non ci riguardi.
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