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SCIOPEROMANIA
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Editoriale 
15 ottobre 2000 0:00
 
Siamo tornati in pieno clima di sciopero e, se ne volessimo fare l'elenco, non basterebbe una pagina, mentre, se volessimo comprenderli, ci servirebbe -per difetto- una intera enciclopedia su economia e politica dell'Italia. Lunedi' 16 ottobre, mentre andranno in piazza buona parte degli insegnanti "non confederali", dalle 10 alle 14 saranno affiancati anche dai Vigili del Fuoco confederali, che, pero', in una nota fanno sapere che "saranno comunque garantiti tutti i servizi essenziali di soccorso tecnico e aeroportuale alla cittadinanza".
Noi siamo convinti che il diritto di sciopero non vada toccato ne' regolamentato (anche la recente legge ci sembra ingombrante), ma solo affidato alla coscienza e capacita' civica di chi decide di farvi ricorso, in modo che il confronto tra le parti sia completo e con precise responsabilita' di ognuno, specialmente verso chi subisce disagi per la sospensione dei servizi: perche' -credendo che dovrebbero essere utenti e consumatori a regolare l'andamento di domanda e offerta, e non le corporazioni/categorie e lo Stato- pensiamo che e' a loro che dovrebbe essere rivolta la principale attenzione di tutte le categorie, facendoseli amici e non trasformandoli in vittime.
E sappiamo che cosi' non e', ma c'e', invece, una lotta feroce tra corporazioni per accaparrarsi questo o quell'altro privilegio, fregandosene del fatto che altri devono comunque pagare per loro: una filosofia e una pratica da "tira a campa'" diffusissima, che non crea mai certezze ma solo conflitti permanenti.
E, mentre gli insegnanti non capiscono che non e' contro gli studenti che devono scioperare (cosa che fanno non consentendo la regolare vita didattica delle scuole, e che potrebbero evitare, per esempio, occupando le scuole 24 ore su 24), siamo arrivati anche alla parodia dello sciopero, quello dei Vigili del Fuoco: nominano la mitica parola "sciopero", e con questo credono di far paura al loro interlocutore, perche' nei fatti (meno male!) si rendono conto che non possono non essere disponibili al 100% per quello che tutti sappiamo essere la loro peculiarita' principale: le emergenze; certamente ci saranno un po' di pratiche che si bloccheranno per 4 ore (cosa che abitualmente succede se sommiamo le pause caffe' di qualunque ufficio pubblico), ma saranno comunque disponibili per il resto, che e' quasi tutto. Ma avranno acceso il cero al talmud sindacale: lo sciopero.
Non ci stupiamo piu' di tanto, perche' quello dell'apparire al posto dell'essere, e' un metodo radicato nel comportamento degli amministratori di questo Paese, e visto che -essendo eletti- dovrebbero fungere da esempio per gli elettori, non si puo' non dire che questa catechizzazione non stia ottenendo buoni risultati.
Eppure non sarebbe difficile cercare di far valere le proprie ragioni con armi che non creino disagi a utenti e consumatori, ma solo alla controparte. Solo che, per il momento, non sarebbero altrettanto chiassosi, anche perche' l'informazione (che e' cio' che conta, anche in questi casi) e' piu' adusa a parlar degli scioperanti quando creano disagi pubblici e privati che non in altri momenti; ma, siccome questa informazione parla solo dei disagi e sempre meno delle motivazioni (che, sembra, non facciano notizia), non sarebbe male che cio' portasse gli scioperanti a riflettere se cio' che stanno facendo e' condotto con il giusto mezzo per cio' che si prefiggono; e soprattutto se non sia il caso di far si' che consumatori e utenti siano loro alleati e non vittime della manifestazione del loro disagio.
(Vincenzo Donvito)

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