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Trasparenza bancaria. Per Banca Mediolanum è più “trasparente” far fare le somme ai clienti per scoprire quanto pagano complessivamente...
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Editoriale di Alessandro Pedone
29 ottobre 2019 11:19
 
 Lo scorso 8 Ottobre abbiamo inviato una lettera aperta a Banca Mediolanum perché riteniamo che i loro rendiconti sui costi ex-post non rispettino un requisito fondamentale previsto dalla normativa ovvero l’indicazione dei costi totali ed il loro effetto sul rendimento totale.

Banca Mediolanum ci ha risposto dichiarandosi “stupita” della nostra lettera aperta poiché, come premettono, “da sempre Banca Mediolanum si pone come obiettivo primario quello di instaurare rapporti con la clientela improntati sui valori quali la fiducia, la trasparenza e la correttezza nelle relazioni”.
Dopo questa sviolinata, dichiarano apoditticamente, senza cioè dimostrare o almeno argomentare una minima spiegazione, che “le informazioni contenute nel nostro rendiconto risultano in linea con le previsioni dell’art. 50 del Regolamento Delegato UE 2017/565 richiamato dal Regolamento Consob 20307/2018”.
Noi abbiamo mosso una specifica argomentazione, ovvero che le informazioni sui costi non sono riportate in forma aggregata come richiesto appunto dalle norme che loro dichiarano genericamente di rispettare.

Vediamo cosa dice l’art. 50 del Reg. Del. UE 2017/565.
Il comma 2.
Ai fini della comunicazione ex ante ed ex post ai clienti delle informazioni sui costi e gli oneri, le imprese di investimento presentano in forma aggregata quanto segue:
a) tutti i costi e gli oneri connessi applicati dall'impresa di investimento o da altre parti, qualora il cliente sia stato indirizzato a tali altre parti, per il servizio o i servizi di investimento e/o servizi accessori prestati al cliente;
b) tutti i costi e gli oneri connessi associati alla realizzazione e gestione degli strumenti finanziari.


Qui si specifica chiaramente che il dato deve essere fornito in forma aggregata. Il Resoconto Mediolanum riporta il dato suddiviso per 4 differenti “linee di business”. Il cliente per capire il dato complessivo deve fare la somma.

Nella risposta della Banca si pretende che questo sia un livello di trasparenza maggiore rispetto ad altri intermediari che avrebbero inviato rendiconti separati. Lascia intendere, in sostanza, che non sarebbe stata obbligata a fornire un rendiconto con tutti i rapporti intrattenuti. Altre banche avrebbero scelto, secondo la risposta di Mediolanum di inviare rendiconti separati in base ai vari intermediari, ma lei – nella sua magnanimità e massima volontà di trasparenza - ha fatto la scelta di riunire tutti i rapporti in un unico rendiconto. Quanta grazia! In realtà, il comma 7 del solito articolo 50 specifica quanto segue:

Quando più imprese di investimento prestano al cliente servizi di investimento o servizi accessori, ciascuna di esse fornisce informazioni sui costi dei servizi di investimento o servizi accessori da essa prestati. L'impresa di investimento che raccomanda od offre in vendita ai clienti servizi prestati da un'altra impresa presenta i costi e gli oneri dei suoi servizi in forma aggregata con i costi e gli oneri dei servizi prestati dall'altra impresa. L'impresa di investimento che ha indirizzato il cliente ad altre imprese tiene conto dei costi e degli oneri connessi alla prestazione di altri servizi di investimento o servizi accessori da parte delle altre imprese.

L’agente di commercio di Banca Mediolanum è sempre il solito! E’ lui che vende i vari prodotti e servizi d’investimento, che siano gestioni patrimoniali, fondi comuni, negoziazione titoli, certificati o qualsiasi altro prodotto o servizio direttamente produzione della propria mandante o di altre società del gruppo o con le quale essa intrattiene rapporti commerciali. La norma dice chiaramente che se un intermediario propone prodotti di altri intermediari, il primo è obbligato ad aggregare i propri costi con quello dell’altro per rappresentare al cliente il dato complessivo.

Banca Mediolanum non ci venga quindi a raccontare che loro sono buoni ed hanno fatto la scelta, diversamente da altri, di mettere tutto in un unico rendiconto perché è esattamente quello che loro sono obbligati a fare dalle norme. Qualora altri avessero scelto di fare diversamente (e fino ad oggi non siamo a conoscenza di casi del genere) semplicemente queste aziende starebbero violando la norma, come – a nostro avviso – sta facendo Banca Mediolanum nel non indicare il dato complessivo.

Infine, il comma 10 del solito articolo 50 impone quanto segue:

10. Le imprese di investimento forniscono ai clienti un'illustrazione che mostri l'effetto cumulativo dei costi sulla redditività che comporta la prestazione di servizi di investimento. Tale illustrazione è presentata sia ex ante che ex post.
Le imprese di investimento provvedono a che l'illustrazione soddisfi i seguenti requisiti:
a) l'illustrazione mostra l'effetto dei costi e degli oneri complessivi sulla redditività dell'investimento;
b) l'illustrazione mostra eventuali impennate o oscillazioni previste dei costi;
c) l'illustrazione è accompagnata da una sua descrizione


Si ribadisce, quindi, l’indiscutibile previsione normativa riguardante la necessità che l’indicazione dei costi e dell’effetto delle redditività sia complessiva. Non può essere spezzata per linee di business come ha fatto Banca Mediolanum.

A questo punto passeremo la parola alla Consob. Purtroppo, nel nostro ordinamento, la Consob non è obbligata ad interloquire con i soggetti che presentano degli esposti. La Consob a sua discrezione apre o meno delle indagini e poi prende i provvedimenti che ritiene opportuni. Coloro che hanno fatto la segnalazione non debbono essere informati né possono in alcun modo interloquire con l’autorità.
Auspichiamo che, in questo caso, dal momento che i clienti di Banca Mediolanum che hanno ricevuto il rendiconto – a nostro avviso in violazione della norma, per le ragioni sopra esposte – sono oltre 700 mila, la Consob voglia prendere una posizione pubblica chiara e rapida, anche in previsione dei prossimi rendiconti che dovranno essere inviati nel 2020 per l’anno precedente.

Qui la risposta di Banca Mediolanum
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