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Vivere nell’overtourism. Quattro passi e due pensieri in un città distrutta, Firenze
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
15 agosto 2024 12:25
 

15 Agosto, ore 8. Passeggiata nel centro storico della città di Firenze. Situazione surreale, per il fresco (Firenze è in questi giorni la città più calda d’Italia) e per le poche persone che si incontrano, con pochissime che parlano la lingua italiana. Diverse persone che fanno jogging, quasi tutti non italiani e che, incrociati, non ti inondano di odore di sudore, ma profumi da toeletta mattutina.

Al caffè “Le Giubbe Rosse” di piazza della Repubblica un caffè americano e una tortina di frutta, al bancone (ma “i e le” gentili barman - con italiano stentoreo - ti invitano a sederti senza sovrapprezzo), 5,50 euro … un terzo in meno di quanto spendo (bancone o tavolino, prezzo uguale) abitualmente in questi giorni in una pasticceria in via Masaccio, vicino al mio ufficio. E’ evidente che una delle conseguenze dell’overtourism (prezzi alle stelle) sta lambendo tutta la città… conseguenza che si fa beffa di ciò che potrebbe sembrare scontato al contrario... via Masaccio più cara di piazza della Repubblica, con servizio e qualità simili.

Molti negozi ancora chiusi… mi colpisce che sono aperti tutti quelli che cambiano valuta. Ho nel portafogli ancora 100 franchi svizzeri di un recente viaggio a Zurigo e penso che sarebbe ora di liberarmene. Mi fermo ad uno di questi negozietti vicino a Ponte Vecchio: dopo avermi fatto domande rispettivamente in inglese, spagnolo, tedesco, arabo e francese (i miei caratteri somatici caucasici/mediterranei hanno fatto forse desistere dal rivolgermi parola in cinese…) si procede con l’italiano, richiesta del documento d’identità, verifica che non fossi loro cliente abituale per cui avrei potuto usufruire di uno sconto, cambio valuta franco/euro a 1,04, costo dell’operazione il 25% del cambio richiesto. Declino la transazione per esclusivo rispetto della mia dignità di consumatore, e la gentile “cambista” mi spiattella  i vantaggi di una eventuale fidelizzazione con acquisto di loro carta.

Esperienza MOLTO relativa di una mattina alle 8 del 15 Agosto. Tutti gentili (al bar e al cambio il saluto ricevuto è stato “buon ferragosto”) e professionali.

La fotografia del “principio di giornata” di un ottimo parco tematico di divertimento. Lì dove prima c’era una diversa città, con diversa umanità e diversa vivibilità che i turisti venivano per conoscere. Lì dove i “fiorentini” erano contenti di incontrare i turisti, ma che oggi non sono neanche scontenti… perché semplicemente son dovuti andar via.

A parte alcuni rarissimi commercianti “indigeni” (super coccolati da ogni tipo di amministrazione) che sono contenti di questo stato dei fatti - ché la maggior parte, un negozio a Firenze o Singapore… basta che i bilanci siano positivi - è questo che vogliamo?


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