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 IRAN - IRAN - Anche i 'pirati svedesi' in campo contro la censura del regime iraniano
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Notizia 
18 giugno 2009 0:00
 
Anche i Pirati svedesi si attivano per rendere anonime le comunicazioni tra i manifestanti iraniani che contestano l'elezione a presidente di Mahmoud Ahmadinejad. Sul sito The Pirate Bay, noto per permettere il download di file dalla rete, in prima pagina (clicca qui) compare una copertina che recita:  The Persian Bay: clicca qui per aiutare l'Iran.
Nell'era di Internet e' piu' difficile la censura totale dei mezzi di informazione, ne sono esempio iniziative come quella di The Pirate Bay o del sito clicca qui che pubblica filmati delle manifestazione e della repressione delle forze di sicurezza, e dalle possibilita' offerte da social network come Twitter e Facebook, soprattutto in un paese con una popolazione giovane e affamata di modernità come l'Iran. E' uno degli aspetti della mobilitazione popolare contro i brogli nelle elezioni presidenziali iraniane, in cui i media stranieri hanno fatto largo uso di questi mezzi per aggirare i divieti ufficiali e i manifestanti si sono serviti delle nuove tecnologie per comunicare fra loro e con l'esterno.
Un fenomeno non del tutto nuovo, ma che a Teheran in questi giorni ha assunto forme e proporzioni inedite, riproponendo un problema specifico: come assicurarsi che anche queste fonti siano 'buone', cioè spontanee e non manipolate dal regime o dai suoi oppositori? Per questo, grandi giornali come il Times di Londra ammettono di usare Facebook e Twitter ma "con prudenza" e precisano: "Se c'è qualcosa di interessante, lo trasmettiamo al nostro corrispondente sul terreno", spiega il capo del servizio esteri del giornale londinese, Richard Beeston.
In ogni caso, manipolate o no, le informazioni che circolano in queste reti sembrano prese sul serio ad esempio dal governo americano, che lunedí scorso ha chiesto a Twitter di rinviare un'operazione di mantenimento sul suo sistema. Questa avrebbe privato i giovani iraniani di uno degli strumenti piú usati per organizzare manifestazioni attraverso sms inviati dai forum online o via cellulare. Twitter ha obbedito e ha reso noto sul suo sito di aver annullato l'operazione di mantenimento "a causa del ruolo di strumento di comunicazione importante che attualmente Twitter gioca in Iran".

Secondo le informazioni fornite ad Apcom da una fonte nella capitale iraniana, i cellulari non funzionano durante la notte, dalle 19 alle 4 di mattina. Da tre giorni non è possibile inviare sms sulla rete mobile. Restano i telefoni satellitari, ma funzionari della polizia stanno passando casa per casa a raccoglierli. Su internet si puó navigare, ma moltissimi siti e blog sono stati oscurati. Lo stesso Mir Hossein Mousavi, il candidato conservatore moderato battuto dal presidente Mahmoud Ahmadinejad, che sta guidando la protesta e ha denunciato brogli, ha protestato contro l'oscuramento dei siti.
Restano le e-mail: non a caso anche oggi un messaggio di posta elettronica fissava le regole per una "manifestazione pacifica", in vista della marcia pacifica di oggi e di quella convocata da Mousavi per domani per protestare di nuovo contro i brogli elettorali. "Marciate su percorsi definiti e restate uniti.
Evitate slogan violenti e provocatori come 'Morte a...', 'Uccideremo...' o 'Nano' (in relazione alla statura del presidente Ahmadinejad). Le istruzioni suggeriscono anche come comportarsi in caso di spari o fumo: "Non avvicinatevi per curiosità e non vi preoccupate, sono spesso falsi allarmi alla fine delle manifestazioni per incitare alla violenza".
I giornali e le Tv straniere usano ampiamente i blog disponibili, alcuni dei quali riportano testimonianze dettagliate e drammatiche: ma è soprattutto Twitter ad essersi guadagnato il ruolo di nuovo protagonista nella protesta iraniana. Sul popolare sito di micro-blogging i "tweet" (gli interventi) crescono tanto piú si stringe il giro di vite del regime. Molti blogger chiedono di aiutare a "schermare" gli interventi provenienti dal Paese in tumulto, in modo che non si possa risalire facilmente all'identità e al luogo da cui sono connessi gli utenti. Il consiglio di alcuni è quello che anche le persone che usano Twitter fuori dall'Iran settino il proprio profilo Twitter sulla città di Teheran e l'orario sull'ora locale, ovvero GMT +03:30, cioè, l'orario italiano aumentato di un'ora e mezza. Questo espediente potrebbe rendere piú difficile l'identificazione di chi inserisce news, opinioni e foto.
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