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 EUROPA - EUROPA - Cannabis light. Sentenze a confronto: Italia e Svezia
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18 luglio 2019 7:56
 
L'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicomanie (EMCDDA) ha pubblicato oggi gli estratti di due recenti sentenze - la prima della Corte di cassazione italiana, la Seconda della Suprema Corte svedese - sul trattamento dei derivati della canapa indiana. Recentemente, la Cassazione ha stabilito che la commercializzazione di cannabis sativa L e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione di questa varietà di canapa, non rientra nell'ambito di applicazione della legge che qualifica come lecita ai sensi del diritto UE la cessione, vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico. Il 18 giugno scorso, la Corte suprema svedese ha deliberato su un caso che coinvolge il possesso di cannabidiolo estratto da canapa industriale che, secondo la legge svedese, se ammissibile al sostegno dell'UE, è esente dall'applicazione delle leggi sugli stupefacenti. Tuttavia, poiché l'olio contiene THC, che è invece coperto dalle leggi sul controllo degli stupefacenti, la Corte ha stabilito che se la canapa industriale è esentata dalla copertura giuridica sugli stupefacenti, le preparazioni derivate dalla canapa industriale che contengono THC non sono esenti e sono pertanto sottoposte all'applicazione delle leggi di controllo sugli stupefacenti.
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