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 ITALIA - ITALIA - Canone Rai. Le pretese verso un emigrato in Sudafrica
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21 giugno 2010 11:16
 
Vive da anni in Sudafrica, ma alcune settimane fa si è vista recapitare, al suo indirizzo di Città del Capo, una cartella esattoriale di Equitalia che le sollecitava il pagamento del canone Rai per il biennio 2001-2008 nonostante lei, nel 2006, avesse chiesto la disdetta dell'abbonamento e comunicato il trasferimento all'estero. Protagonista dell'insolita situazione è Monica Renzanigo, 46 anni, di origini bergamasche, ma da quattro anni residente in Sudafrica.
"Passati pochi giorni dal trasloco - racconta la madre al quotidiano L'Eco di Bergamo - mia figlia ha inviato una raccomandata allo Sportello abbonamenti tivù (Sat) di Torino per disdire l'abbonamento, specificando di essersi trasferita e di aver portato con sé, oltre a mobili e vestiti, anche il televisore". Proprio qui sta l'intoppo: l'abbonamento Rai si paga per il possesso del televisore, che è rimasto di proprietà della donna, anche dopo il suo trasferimento. "Questo può valere quando l'apparecchio si trova sul suolo italiano, non certamente in quello africano o in qualsiasi altro territorio extraitaliano - dice la donna - Sta di fatto che, dopo aver trasmesso alla Rai la certificazione che mia figlia risiede in Africa e non possiede più alcun apparecchio televisivo in Italia, per tutta risposta mi sono vista recapitare a casa mia nei giorni scorsi la richiesta di pagamento per il canone 2009".
A questo punto, la signora si è rivolta all'Associazione bergamasca consumatori, che ha invitato la donna a non pagare la cartella esattoriale: "Ci troviamo davanti all'ennesima situazione incomprensibile - spiega Angelo Cotti, presidente dell'Ubc - Forti del parere espresso dal nostro avvocato, abbiamo consigliato la signora di non versare assolutamente nulla, in attesa che l'ufficio abbonamenti Rai si renda conto di come stanno effettivamente le cose".
(da La Repubblica, cronaca di Milano del 19 Giugno 2010)

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