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 ITALIA - ITALIA - Divieti, iodio, unità speciali. L'Italia aggiorna il piano per gestire le emergenze nucleari
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10 marzo 2022 12:24
 
Al momento non esistono documenti ufficiali (l’ultimo è del 2010) per cui ci affidiamo alle informazioni di stampa


Un cittadino informato, preparato e consapevole è un importante "alleato" per il sistema di protezione civile e contribuisce anche a facilitare la gestione delle operazioni in caso di emergenza». E’ uno dei cardini del Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari aggiornato dal governo e dalla Protezione civile, e comunicato alla Conferenza delle Regioni, al centro oggi di una riunione tecnica al Dipartimento per gli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio. Sullo sfondo l'emergenza nucleare in Ucraina, con la centrale di Chernobyl in mani russe e lo spettro di un blocco dell'energia elettrica e di una perdita radioattiva. In caso di incidente nucleare il nuovo piano prevede due fasi di emergenza (col passaggio della nube radioattiva, radiazione esterna e l'inalazione di aria contaminata, seguiti dalla deposizione al suolo delle sostanze radioattive e dal loro trasferimento su ambiente e alimenti) e una di transizione (le prime misure di contrasto e protezione nei territori contaminati). Ventidue le Squadre speciali di intervento nucleare e radiologico dei vigili del fuoco, oltre 1.200 le stazioni di rilevamento e tre invece gli scenari di incidenti all'estero che potrebbero avere ripercussioni in Italia:
-entro 200 chilometri dai confini nazionali (Bugey, Cruas, Fessenheim, Phenix, Saint-Alban e Tricastin in Francia, Gundremmingen elsar in Germania, Beznau, Goesgen, Leibstadt e Muehleberg in Svizzera, e Irsko in Slovenia), oltre 200 chilometri (fin le più vicine, Trillo in Spagna, Kozloduy in Bulgaria, Brockdolf in Germania e FIamanville in Francia), e in ambito extra europeo (compresi i tre impianti in Ucraina).
Tre le fasi operative (attenzione, preallarme e allarme) che fanno scattare misure immediate, a livello europeo e nazionale, comunicate alla popolazione solo dall'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione( Isinn): nell'ultima fase in particolare ci saranno indicazioni per il riparo al chiuso e e finestre sbarrate, sistemi di ventilazione o condizionamento spenti, da poche ore a due giorni), la iodoprofilassi (soprattutto in soggetti 0-17anni, 18-40, donne in gravidanza e in allattamento, rischi meno gravi oltre i 40 anni), assistenza alla popolazione italiana in un paese estero interessato da un incidente. Il secondo passo sul territorio nazionale sarebbe composto invece dal blocco cautelativo del consumo di verdure fresche, frutta, carne, latte prodotti localmente, da quello della circolazione stradale insieme con misure a tutela del patrimonio agricolo e zoo-tecnico.

(Rinaldo Frignani, Corriere della Sera del 10/03/2022)
 
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