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Italia. Cri e Senlis: acquistare oppio afghano per produrre farmaci antidolorifici
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18 settembre 2006 17:34
 
Destinare l'oppio afghano, che inonda i mercati mondiali di eroina, alla produzione di farmaci antidolorifici, sottraendolo alle grinfie del traffico internazionale di stupefacenti: e' l'ambizioso obiettivo di 'Buy Afghan Morphine', una campagna globale per una morfina umanitaria afghana, lanciata oggi dalla Croce Rossa Italiana insieme al Senlis Council, think tank internazionale su temi di sicurezza e sviluppo.
"La morfina e la codeina prodotte dall'oppio nel quadro di un sistema di produzione autorizzata in Afghanistan aiutera' a risolvere due crisi mondiali di notevole gravita' -ha spiegato il presidente della Cri Massimo Barra- la crisi mondiale del dolore e la crisi dell'oppio illegale in Afghanistan". La Crisi Mondiale del Dolore (termine coniato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita') indica la mancanza di medicinali oppiacei che affligge soprattutto i Paesi in via di sviluppo, ma che persiste anche in paesi sviluppati come l'Italia. Il nostro Paese, secondo la Cri, e' allo stesso livello della Namibia per accesso a terapie palliative essenziali.
Quanto all'oppio illegale, la situazione e' senza precedenti: quest'anno l'Afghanistan ha prodotto piu' di 6.100 tonnellate quadrate di oppio, destinato al traffico illegale di narcotici (il Paese e' fonte del 90% dell'eroina sul mercato mondiale). L'oppio e' una risorsa fondamentale per l'economia afghana, unica fonte di sostentamento per migliaia di comunita' rurali. "Una morfina afghana potrebbe aiutare milioni di afghani, che dipendono direttamente sulla coltivazione del papavero per la propria sopravvivenza, a partecipare in un'industria legale di produzione di morfina e codeina, cosi' creando i presupposti per lo sviluppo economico dell'Afghanistan" ha detto Emmanuel Reinert, direttore esecutivo del Senlis Council, secondo il quale questa iniziativa aiuterebbe "due gruppi estremamente vulnerabili: i contadini afghani che si trovano in condizioni di estrema poverta', e tutti i pazienti, in Italia e nel mondo, che soffrono inutilmente per mancanza di medicinali palliativi". Il progetto prevede che ai produttori di papavero venga pagata una somma equivalente a quella che percepiscono dai trafficanti di eroina, permettendo loro di continuare a coltivare l'oppio nella legalita'.
Croce Rossa e Senlis Council hanno firmato oggi una "lettera di Intenti", con cui invitano la comunita' internazionale a sostenere la campagna "in modo da aiutare a ridurre il dolore e la sofferenza nel mondo". "Ci appelliamo ai governi parte della comunita' internazionale -ha detto Reinert- perche' offrano al governo Karzai il proprio supporto per l'implementazione di un sistema di produzione autorizzata di oppio e per un commercio equo e solidale di morfina e codeina afghana, in modo da aiutare l'Afghanistan a sviluppare l'industria ed il commercio di cui ha disperatamente bisogno".
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