Al 31 dicembre 2023 rileva l'Istat in un report divulgato questa mattina, si stimano circa 1 milione 912mila residenti italiani di origine straniera, quasi 1 milione 625 mila dei quali (circa l'85%) sono cittadini di origine non comunitaria. Rapportando il numero dei residenti italiani di origine straniera ai cittadini stranieri residenti ci sono circa 35 cittadini italiani di origine straniera ogni 100 stranieri residenti, che salgono a 41 limitando il rapporto ai soli cittadini non comunitari. Per i cittadini Ue il rapporto è più contenuto (19 neo-italiani ogni 100 stranieri comunitari). La situazione si presenta piuttosto eterogenea per le diverse collettività di origine: per ogni 100 albanesi regolarmente soggiornanti sul nostro territorio ci sono quasi 74 italiani di origine albanese. Tale rapporto rimane alto anche per gli stranieri con cittadinanza marocchina, per i quali si contano circa 61 italiani originari del Marocco, e per gli indiani con quasi 35 italiani della stessa origine. Vi sono, invece, solo sei italiani di origine cinese ogni 100 cinesi residenti; oltre a possibili fattori culturali, va sottolineato che la Cina è un Paese che non riconosce la doppia cittadinanza.
La popolazione italiana di origine non comunitaria è significativamente più giovane di quella italiana dalla nascita; lo confermano diversi indicatori di struttura della popolazione; ad esempio, l'età media presenta una differenza di quasi 10 anni tra la popolazione italiana per acquisizione e quella per nascita (37,9 anni e 47,4 anni rispettivamente). Dal punto di vista territoriale, la maggioranza di coloro che ha acquisito la cittadinanza italiana e vive in modo stabile nel Paese all'inizio del 2024 si concentra in quattro regioni del Nord: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte da sole ospitano quasi il 60% del totale; solo in Lombardia ne risiede oltre un quarto (il 26,0%). A seguire due regioni del Centro, Toscana e Lazio, dove vive circa il 15% del totale dei nuovi italiani residenti.
(agenzia 9Colonne)
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