L’olio Evo è nel carrello della spesa del 96% dei consumatori italiani, rappresenta un “bene sociale” e un ingrediente irrinunciabile per la tavola tricolore.
E’ quanto è emerso dall’indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma-Sol2Export – e luustrata questa mattina a Roma al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, nel corso della presentazione della manifestazione in programma a Veronafiere dal 2 al 4 marzo.
“Il 36% dei consumatori - hanno spiegato da Nomisma - considera l’olio evo uno degli alimenti più salutari, al pari di verdure, frutta e pesce, tanto che le parole più associate dagli italiani alla filiera olivicola sono “salute”, “sostenibilità” e “natura”, a cui si aggiungono i riferimenti a “qualità”, “bontà”, “benessere” e “beneficio”. La presenza di olio extravergine di oliva – rileva l’Osservatorio – funge da incentivo anche per l’acquisto di pesce in scatola (70%), oli aromatizzati (69%), paté di olive e paste spalmabili a base di olio di oliva (64%) e prodotti sott’olio (63%).
A orientare l’acquisto di olio Evo, prima ancora del prezzo (prima motivazione per il 18%) e della fedeltà al brand (15%), sono sempre più le indicazioni di origine, importanti per 4 consumatori su 10, attenti sia alla provenienza made in Italy (29%) che alla presenza di certificazioni Dop/Igp (15%)”.
E quello dei prodotti a denominazione rappresenta uno dei segmenti in crescita anche sul versante produttivo che, negli ultimi dieci anni, ha registrato un aumento della quota degli oli Dop/Igp made in Italy dal 2% al 6%. A questo dato si affianca quello della coltivazione biologica, oggi estesa a quasi un quarto (24% contro il 15% del 2013) degli 1,14 milioni di ettari dedicati alla coltivazione di olivi in Italia.
(RADIOCOR)
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