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 ITALIA - ITALIA - Perché non può essere Eni ad insegnare nelle scuole i cambiamenti cimatici
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Notizia 
29 gennaio 2020 8:13
 
L'Italia sarà la prima nazione al mondo ad introdurre l’educazione civica sui cambiamenti climatici a scuola, su iniziativa dell'ex-ministro dell’Istruzione e Università, Lorenzo Fioramonti. 

Si tratta di una notizia positiva, che ci pone all'avanguardia nel mondo. Non a caso, la scelta è stata illustrata anche nel corso di un convegno internazionale nel corso della venticinquesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, a Madrid. La parte incredibile della vicenda, infatti, non è questa. È legata al fatto che gli insegnanti che si incaricheranno di spiegare agli studenti italiani cosa sono e cosa comportano i cambiamenti climatici potranno anche essere formati da ENI. Una delle più grandi multinazionali del mondo del settore del petrolio e del gas. 

Un autentico paradosso, in tempi di Green New Deal e decarbonizzazione. ENI sfrutta infatti le fonti fossili in 67 paesi del mondo. E i progetti legati alle energie rinnovabili valgono appena l'1,88% del fatturato (dati 2018). «A nostro avviso il percorso dovrebbe essere svolto da soggetti terzi, rappresentanti degli interessi collettivi e non di un’azienda privata che fa profitti sfruttando il petrolio», hanno commentato le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente e Kyoto club.
(da Valori.it)
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