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 ITALIA - ITALIA - Rai. Nonostante le adesioni all'iniziativa dei Radicali, ancora lontana la soluzione per la Commissione di vigilanza
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13 ottobre 2008 0:00
 
Marco Pannella e' al nono giorno di sciopero della sete e della fame per chiedere la convocazione ad oltranza del Parlamento per l'elezione del Giudice della Consulta e per l'insediamento della Commissionedi Vigilanza Rai. "Domenica sera, malgrado l'invito al massimo riposo fattogli sabato del collegio medico guidato dal Professor Claudio Santini, Pannella - riferisce un comunciato dei Radicali - ha partecipato per un'ora e mezzo alla consueta trasmissione coldirettore di Radio Radicale Massimo Bordin, nel corso della quale ha confermato che in attesa degli ultimi sviluppi avrebbe continuato lo sciopero della sete".
Con oggi e' inoltre il sesto giorno di occupazione di San Macuto da parte di sei degli eletti radicali nelle liste del PD: Rita Bernardini, gia' segretaria di Radicali italiani, adesso in commissione giustiziaalla Camera, e' al nono giorno di sciopero della fame; Elisabetta Zamparutti, tesoriera di Nessuno Tocchi Caino e gia' tesoriera di RI, membro della commissione ambiente di Montecitorio; Maria Antonietta Farina Coscioni, co-Presidente dell'Associazione che porta il nome del marito Luca, in commissione affari sociali; Maurizio Turco, Presidente vicario del senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, membro della I Commissione e della Giunta per le autorizzazioni a procedere; Matteo Mecacci, co-vicepresidente del senato del PRN in commissione esteri della Camera e membro della delegazione OSCE; Marco Perduca, in commissione esteri al Senato, vicepresidente del senato del Partito e tesoriere dell'Unrepresented Nations and Peoples Organization. I sei radicali passano le loro notti accampati vicino all'unica finestra del lungo corridoio chi sul divano, chi su poltrone chi per terra. Cinquecentoventi Parlamentari hanno intanto firmato la lettera per chiedere la convocazione ad oltranza del Parlamento per l'elezione del Giudice della Consulta e per l' insediamento della Commissione di Vigilanza Rai. Ha aderito all'iniziativa anche il senatore a vita Giulio Andreotti.

Nonostante cio', la situazione potrebbe non sbloccarsi.
"La conferenza dei capigruppo di Senato e Camera convocata domani pomeriggio per sbloccare lo stallo sulla nomina del giudice costituzionale e del presidente della commissione di vigilanza Rai rischia di produrre un nuovo rinvio in mancanza della convocazione ad oltranza del Parlamento". Lo dichiara a 'Radio Radicale' la vice presidente del Senato Emma Bonino. "Dopo molto lavoro e grazie alla collaborazione politica di Bocchino e di Malan, di Zanda, di Bersani e di Casini -aggiunge Bonino- abbiamo raggiunto la maggioranza assoluta dei deputati e senatori a sostegno della richiesta della convocazione ad oltranza sia per l'elezione del giudice costituzionale che del presidente della vigilanza Rai".
"Un risultato politico di tutto rilievo -sottolinea Bonino- non privo di polemiche all'interno del Pdl visto che malamente Cicchitto e Quagliarello ci hanno bacchettato l'iniziativa di Bocchino e di Malan come iniziativa personale, non ricordando che la stessa Costituzione assicura agli eletti l'esercizio della propria responsabilita' senza vincolo di mandato. Mi auguravo che le tante adesioni potessero convincere Pannella a smettere lo sciopero della sete, ma cosi' non e' stato. Mi auguro che oggi altri elementi lo convincano. Domani e' prevista la riunione dei capigruppo di Senato e Camera ma da quanto riesco a capire il rischio di un ulteriore rinvio non si puo' dare per evitato".
"Questa preoccupazione -sottolinea Bonino- ha spinto Marco a continuare, gli altri parlamentari radicali ad occupare la commissione di Vigilanza e ognuno di noi a mettercela tutta perche' il rischio di ulteriore rinvio venga scongiurato. Ci restano poco piu' di 24 ore per lavorare ad iniziative politiche che portino domani allo sblocco dello stallo e l'unico sblocco possibile, come dicono i 500 parlamentari, e' che i presidenti di Camera e Senato convochino ad oltranza fino a voto utile. Ci sono precedenti in particolare nel 1978. Ho visto poca attenzione da parte della stampa scritta -conclude- in particolare ad esempio 'La Repubblica' pensa che tutto questo non appartenga alla attivita' politica del nostro Paese, ma non e' il solo giornale in questo".
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