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 ITALIA - ITALIA - Relazione Antitrust alla Camera: siamo in alto mare...
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21 giugno 2011 12:26
 
Il processo di liberalizzazione in alcuni settori è in netto ritardo: da una parte il governo ha espulso il tema della concorrenza dall'agenda politica, dall'altra grandi monopolisti come Poste, Telecom e Ferrovie dello Stato si dimostrano poco propense ad aprire le loro reti agli altri soggetti del mercato. Cosi' la Relazione annuale del presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, presentata alla Camera: "Nell'ultimo periodo il processo riformatore si è arrestato e le liberalizzazioni sono scivolate via dalle priorità dell'agenda politica. L'Autorità ha dovuto denunciare pericolosi tentativi di chiusura dei mercati dettati dagli interessi particolari in settori come le farmacie, le assicurazioni, alcune professioni, i trasporti.
Il primo disegno di legge sulla concorrenza non ha mai visto la luce. Questo ritardo è grave; rallenta il processo di ammodernamento del Paese; fa perdere fiducia agli imprenditori che vogliono sfidare i monopolisti e agli stessi controllori. Deve essere recuperato il tempo perduto". Ferrovie, gestioni autostradali e aeroportuali, governance bancaria e assicurativa restano, secondo l'Antitrust, "i settori sui quali è prioritario introdurre assetti di mercato realmente competitivi che possano agevolare la ripresa della crescita".
Catricalà ha sottolineato "a chiare lettere" che "senza concorrenza è a rischio la vitalità, già compromessa, del sistema economico. Troppo spesso le nostre richieste di intervento legislativo vengono ignorate, come è accaduto in sei anni di applicazione della legge sul conflitto di interessi". Inoltre gli aumenti dei premi nelle assicurazioni Rc Auto (+25% per gli autoveicoli e +35% per i motocicli), i prezzi dei carburanti, "che restano alti e continuano a crescere", e i criteri seguiti dalle banche per la concessione dei mutui: "È doveroso riferire che stiamo anche indagando su istituti bancari sospettati di subordinare nei fatti la concessione dei mutui alla sottoscrizione di polizze vita particolarmente costose". E sul sistema Auditel: "Sta emergendo con chiarezza la necessità che i dati d'ascolto siano raccolti in modo corretto e per quanto possibile completo. È interesse di tutti: delle emittenti, dei pubblicitari, degli inserzionisti e della stessa Auditel che fonda la propria legittimazione sull'affidabilità della rilevazione".
Poi la pubblicità: "Troppi messaggi difettano di chiarezza. È inaccettabile che i consumatori vengano privati di informazioni essenziali quando acquistano generi alimentari, quando ottengono un finanziamento, quando scelgono dove passare le vacanze e perfino quando vengono invitati al televoto". Infine, un avvertimento agli enti pubblici locali, in seguito all'abrogazione della legge sulla privatizzazione dell'acqua: "Il referendum sulla privatizzazione del servizio idrico ha portato via con sé anche la liberalizzazione degli altri servizi pubblici locali, l'unica riforma pro mercato della legislatura. Ciò non può interpretarsi come una legittimazione del potere politico locale a occupare definitivamente con le aziende municipalizzate tutte le aree economiche: i principi di buon andamento ed efficacia dell'azione amministrativa non sono stati messi in discussione. A quelle regole si devono attenere le aziende pubbliche". In caso di inefficienze e sprechi la via obbligata resta il ricorso al mercato e vigono ancora le norme del Trattato europeo sulle gare per la scelta del miglior affidatario".
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