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 U.E. - U.E. - La Russia è uno Stato sponsor del terrorismo. Parlamento europeo
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24 novembre 2022 6:10
 
La Russia è uno Stato sponsor del terrorismo. Questo il contenuto della risoluzione votata a stragrande maggioranza (494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni sui 596 presenti) dalla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Secondo i deputati europei, le esplosioni e gli attacchi russi in Ucraina contro i civili ucraini, sono da classificare come atti terroristici di Mosca. 
Non solo: oltre a questa nuova etichetta, gli eurodeputati chiedono anche alla Commissione europea e al Consiglio di agire con maggiore decisione.
"Chiediamo alla Commissione e al Consiglio di sviluppare strumenti giuridici speciali, perché per il momento l'Unione europea non ha una normativa simile a quella degli Americani che hanno una legge speciale sulla designazione degli Stati che sponsorizzano il terrorismo", ha spiegato l'eurodeputato ed ex primo ministro lituano, Andrius Kubilius. "Da un altro punto di vista, diciamo che la Russia dovrebbe essere isolata sempre più profondamente mentre utilizza questo tipo di mezzi terroristici", ha evidenziato. 
Il voto potrebbe aprire la strada alla responsabilità del presidente Vladimir Putin e del suo governo per eventuali crimini di guerra.
Ma non tutti sono favorevoli a etichettare la Russia in questo modo.
Ad esempio, il deputato ungherese, Balázs Hidvéghi, il cui governo è uno dei pochi ancora favorevoli a Putin in Europa, sostiene che l'attenzione dovrebbe concentrarsi sulla fine della guerra.
Quattro europarlamentari italiani hanno votato contro: Francesca Donato (ondipendente), Pietro Bartolo, Andrea Cozzolino e Massimiliano Smeriglio (S%D); astenuti i 5 Stelle.
"L'Unione europea dovrebbe porre l'accento sulla costruzione della pace e di un cessate il fuoco il prima possibile e, quindi, su una situazione che ponga fine alla guerra, che ponga fine al conflitto militare", ha puntualizzato l'eurodeputato ungherese, Balázs Hidvéghi.
I deputati chiedono inoltre ai governi dell'Ue di accelerare il processo di completamento di un nuovo ciclo di sanzioni contro il Cremlino.
Ma il voto non è vincolante, il che significa che gli Stati membri possono scegliere se ignorarlo o meno.

 
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