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 ITALIA - ITALIA - Setta religiosa truffava risparmiatori. Arresti
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25 maggio 2018 12:26
 
Raccoglievano milioni promettendo investimenti molto vantaggiosi nel settore mobiliare ma nella realta' quei soldi finivano su fondi esteri che servivano a far confluire il denaro sui conti correnti degli organizzatori della truffa. E' l'accusa nei confronti di un'associazione a delinquere scoperta dalla Guardia di Finanza che ha portato la procura di Roma alla denuncia di nove persone, al sequestro di beni per 72 milioni e all'arresto del capo dell'organizzazione, il fondatore di una congrega religiosa di cui si e' auto proclamato arcivescovo che ha sede in un'abbazia vicino Todi. Sono in corso anche una serie di perquisizioni nelle province di Roma, Arezzo e Perugia. I reati ipotizzati, a a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata all'abusivismo finanziario, ostacolo all'autorita' di vigilanza, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Le indagini degli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria dalla Gdf sono scattane nel 2014 a seguito di un'attivita' ispettiva della Consob nei confronti di alcuni promotori finanziari che offrivano investimenti gestiti dall'impresa inglese "Lux Finance Ltd", riconducibile ad un professionista di origini romane. Le verifiche hanno fatto emergere una serie di incongruenze sia sull'attivita' dei promotori sia sulla effettiva destinazione degli investimenti, soprattutto in riferimento ai tentativi del responsabile di sottrarsi alle richieste di informazioni della Consob. I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare l'esistenza dell'organizzazione guidata dal soggetto arrestato oggi che, avvalendosi di un'ampia rete di promotori, era riuscito a raccogliere da decine di risparmiatori diversi milioni, con la promessa di destinarli ad investimenti molto redditizi nel comparto mobiliare. I soldi confluivano invece su due fondi di diritto estero - 'Pegasus Royal' e 'Pegasus Gold' - e poi accreditati su conti correnti presso la Investec bank delle Isole Mauritius, riconducibili proprio a quello che e' considerato il capo degli organizzatori, un organista e maestro di musica di professione, fondatore di una congrega religiosa, che si faceva chiamare 'Max of Stichen', nome giustificato a suo dire da ascendenze nobiliari inglesi. I due fondi, hanno accertato le indagini, erano del tutto fittizi e le somme che vi dovevano confluire in parte sono state usate per investimenti in attivita' economiche riconducibili al capo dell'organizzazione e ai suoi prestanome, tra le quali una grossa azienda agricola in provincia di Arezzo e un'associazione teatrale nella stessa abazia di Todi dove ha sede la congrega religiosa e dove lo stesso 'Max of Strichen' celebra periodicamente cerimonie religiose. 
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