testata ADUC
 FILIPPINE - FILIPPINE - War on Drugs. Tribunale penale internazionale: le vittime sostengono le indagini
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
1 settembre 2021 14:43
 
Un altissimo numero di vittime sostiene la richiesta dell'Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale per un'indagine completa sul presidente Rodrigo Duterte e sulla sua "guerra alla droga".
La Sezione per la partecipazione e gli indennizzi delle vittime del Registro ICC (VPRS), nel suo rapporto pubblico del 27 agosto, ha affermato di aver rilevato che "le vittime sostengono in modo schiacciante un'indagine da parte del pubblico ministero dell'ICC su tutti i crimini contro l'umanità presumibilmente commessi nella cosiddetta 'guerra alla droga' nelle Filippine tra il 1 novembre 2011 e il 17 marzo 2019.”
Il Registro ICC un "organo neutrale della Corte" che fornisce servizi ad altri organi dell'ICC. Tra questi il supporto alle vittime per partecipare ai procedimenti e richiedere risarcimenti.
Il VPRS fa sapere di aver ricevuto un totale di 212 testimonianze, ma a seguito della valutazione legale, ne ha trasmesse 204 alla Camera preliminare, che sta decidendo se accogliere la richiesta di avviare un'indagine completa nelle Filippine.
Le 204 testimonianze delle vittime sono per conto di 1.503 vittime singole e 1.050 famiglie. Di queste, quattro sono state valutati come singoli e 200 come collettivi.
“Portano inoltre avanti le opinioni e le preoccupazioni delle vittime sulla richiesta e su altre questioni correlate, tra cui la giustizia, la Corte penale internazionale, la potenziale portata di un'indagine e l'impatto che la cosiddetta 'guerra alla droga' ha sulle vittime, vite umane e la loro società", ha affermato la Corte penale internazionale.

Il 94% vuole un'indagine completa
Il rapporto pubblico di 30 pagine ha mostrato che il 94% delle vittime vuole un'indagine da parte del pubblico ministero, mentre il 3% non si esprime, tre non la vogliono.
Tra le osservazioni, 192 indicano che le vittime vogliono che il Procuratore indaghi sui crimini commessi nella "guerra alla droga".
A seguire le principali motivazioni per la richiesta di indagine:
• affidabilità di indagine da parte di un tribunale internazionale imparziale
• identificare e consegnare i colpevoli alla giustizia
• porre fine all'impunità
• prevenire crimini futuri
• conoscere la verità su quanto accaduto alle vittime e ripulire i loro nomi da false accuse
• far sentire la voce delle vittime.

Tra le citazioni condivise dall'ICC, le vittime si sono rivolte al tribunale internazionale per ottenere finalmente giustizia. Una famiglia ha affermato di non sapere cosa fosse successo al nipote o se fosse vivo o morto, mentre un’altra ha riferito che al figlio non è stata data la possibilità di vivere.
Il VPRS ha anche osservato che cinque testimonianze sono perché le vittime non vogliono un'indagine. Le ragioni "non erano sempre chiare", ma "la paura di rappresaglie e nuovi traumi ha motivato questi rifiuti".
"In sette testimonianze, a domande specifiche non sono state fornite risposte o dalle informazioni non è chiaro se le vittime vogliano o meno che un'indagine sia autorizzata".

Crimini commessi contro l'umanità
Il VPRS rende noto che la maggior parte delle dichiarazioni indica che le indagini nelle Filippine dovrebbero coprire i crimini che vengono segnalati, mentre altri sostengono che devono essere esaminati anche tutti i crimini contro l'umanità commessi nel contesto della "guerra alla droga".
I potenziali crimini contro l'umanità presumibilmente commessi nelle Filippine nel contesto della "guerra alla droga" sono: omicidio, tentato omicidio, detenzione o altre gravi privazioni della libertà, stupro e altre forme di violenza sessuale, sparizione forzata di persone, tortura e altre forme di atti disumani.
Si sostiene che questi crimini siano stati "commessi dalla polizia, uomini non identificati che indossavano abiti civili, cuffie e maschere ...", afferma il rapporto.
Le testimonianze delle vittime hanno anche riferito di aver subito danni fisici (203), psicologici (204), materiali (116), sociali (204), nonché una sostanziale violazione dei diritti fondamentali (79).
Il VPRS sostiene che le testimonianze siano "sistematicamente legate" al danno sociale, a causa dello stigma legato alla "guerra alla droga" per i sospetti tossicodipendenti e le loro famiglie.
Ci sono state tre testimonianze di stupro e altre violenze sessuali, ma il VPRS ha osservato che questo tipo di crimine è "gravemente sottostimato" a causa della paura e dello stigma.

"Nessuna giustizia"
Il rapporto fa sapere che le vittime hanno manifestato sfiducia nei sistemi giudiziari nazionali, con qualcuno che sostiene come in caso di denuncia tutti lo saprebbero. “La giustizia qui è sfuggente perché non funziona per le vittime della guerra alla droga, e lo stato perdona questi omicidi e torture, le autorità statali che hanno perpetrato le violazioni dei diritti umani non sono indagate".
Le vittime chiedono anche procedimenti rapidi e risarcimenti. Alcune hanno anche evidenziato traumi e stigma relativi alla "guerra alla droga", e che continuano a vivere nella paura. Il VPRS ha tuttavia osservato che le testimonianze delle vittime non sono considerate prove. Se i giudici dell'ICC autorizzano a condurre un'indagine, tutte le vittime avranno il diritto di richiedere di essere audite. “Le udienze ICC possnoo richiedere molto tempo e potrebbe non sempre comportare l'identificazione, il processo o la condanna dei sospetti".

(Kristine Joy Patag su PhilStarGlobal del 30/08/2021)
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS