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FINANZIARIA 2006 E QUOTIDIANITA'
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Articolo di Selvaggia Malvezzi
1 gennaio 2006 0:00
 
Il 21 Dicembre 2005 il Senato ha approvato la legge finanziaria per il 2006. I giorni successivi sono poi stati approvati degli emendamenti aggiuntivi. Inevitabili le piogge di critiche, commenti e lamentele che sono seguite. Direi un vero e proprio Tsunami mediatico che purtroppo non ha fatto che confondere le idee di chi esperto in materia non e'. Inoltre temo che troppa evidenzia sia stata data agli aspetti negativi, spaventando con pronostici di rincari, tasse, aumenti di bollette e nuove imposte. Per questo e' bene innanzitutto capire cosa propone la finanziaria e perche', ovvero quale obiettivo ci si ponga.
Come ogni Finanziaria effetti ed obiettivi sono sia a livello macroeconomico che microeconomico. I primi considerano e incidono sui cittadini/consumatori come insieme di individui mentre i secondi hanno un effetto diretto sul singolo. Senza cadere nella retorica e' bene non dimenticare che l'appartenere ad un insieme implica effetti indiretti anche sul singolo. Ad esempio, a livello macroeconomico ci poniamo un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario: contenere il deficit dal prossimo anno in linea con gli impegni presi dall'Italia in sede Europea al 3,8% del reddito dal 4,3% quest'anno. Il venire meno porterebbe a multe salatissime nei confronti del nostro paese/governo/Stato e, poiche' siamo noi a fare lo stato, la multa si trasformerebbe in tasse e/o imposte ed in penalizzazioni per le nostre aziende ed attivita'. Questo nella migliore delle ipotesi in quanto tale uscita dai parametri rischierebbe di trasformarsi in inflazione (ulteriore) e quest'ultima e' la tassa piu' iniqua che ci sia.

Ma cerchiamo di capire quali sono i punti essenziali della finanziaria che inevitabilmente intaccheranno il nostro vivere quotidiano. Un po' alla volta ovviamente. Se il consumatore e' ben informato puo' fare domande giuste alle persone giuste e quindi agire di conseguenza decidendo con la propria testa.

Il nuovo testo della Finanziaria 2006 e' composto da un solo articolo con ben 612 commi, molti dei quali dedicati alla FAMIGLIA.
1. BONUS BEBE'- assegno di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato nel 2005 e per i figli dal secondo in su nati o adottati nel 2006. E' previsto un tetto di reddito di 50.000 euro annui;
2. ASILI NIDO - le spese sostenute per mandare i figli all'asilo privato saranno detraibili per il 19% fino ad un massimo di 632 euro annui per ogni figlio;
3. MUTUI CASA PIU' FACILI - soprattutto per i lavoratori precari, al di sotto dei 40 mila euro di reddito e i 35 anni di eta'. A garanzia verra' istituito un fondo iniziale di 10 milioni di euro. Parallelamente le SPESE NOTARILI verranno ridotte del 20%.
4. SGRAVI FISCALI ALLE IMPRESE DI AUTOTRASPORTO - ed in una economia come la nostra basata sui servizi e sulla grande distribuzione organizzata costi minori sui trasporti (si pensi solo a quanto incide il trasporto sui beni di consumo come pane, acqua e frutta) implica per lo meno minori incrementi sui prezzi del consumatore finale (cioe' noi!).
5. FONDO VITTIME CRACK FINANZIARI - Visto la frequenza e la portata dei crack finanziari come Ciro, Parmalat e Tango Bond nonche' la diffidenza che si e' creata verso la borsa, direi che costituiscono una buona base di partenza per tutelare i risparmiatori (specialmente i piccoli che non vogliono lasciare i propri risparmi in pasto all'inflazione, cioe' depositati in un conto corrente). Inoltre, data la crisi economica, una ostilita' verso una delle principali forme di finanziamento del sistema economico non fa che peggiorare le cose. Questa forma di assicurazione -seppur minima- verso il rischio e' di buon auspicio per una ripresa economica. In fondo siamo noi, italiani e consumatori, ad essere i primi a dover credere nelle nostre imprese. Se non ci crediamo noi come possiamo pretendere che ci credano all'estero e sperare quindi in aumenti delle esportazioni/ miglioramento della bilancia dei pagamenti/ diminuzione del debito pubblico?
6. MENO TASSE PER IMPRESE GIOVANI - altra pietra miliare della ripresa economica e' incentivare i giovani a creare valore aggiunto, a fare imprese e dare lavoro non solo a se stessi ma anche ad altre risorse. Imprese giovani per essere moderne ed appetibili, per produrre con competitivita': ovviamente gli incentivi non bastano e dobbiamo affidarci alle nuove generazioni nella speranza che abbiano spirito di sacrificio e il giusto intuito imprenditoriale.
7. PIU' CONTROLLI SU SPESA - Le Amministrazioni dello Stato non potranno fare spese superiori ad un dodicesimo in ciascun mese della spesa prevista, con esclusione del comparto della sicurezza e del soccorso. Qualora un'amministrazione sfori il suo tetto, il Ministro puo' sospendere le spese, con esclusione di stipendi, ed altre voci fisse. Piu' controlli e soprattutto controlli da parte di soggetti non politici (vedasi anche riforma che riguarda Banca d'Italia) dovrebbe aiutare a diminuire in via indiretta il gettito finanziario richiesto ai contribuenti (alias sempre noi!). Un bell'esempio pratico e' che i dirigenti e tutti i dipendenti statali che compiono viaggi o missioni all'estero devono viaggiare in aereo in classe economica. Idem per le spese di rappresentanza e per le auto blu -anche se ne restano esclusi gli enti locali. Previsto anche il taglio del 10% degli stipendi di parlamentari, ministri, sottosegretari e giudici amministrativi. Hemm. piccolo dettaglio: escluso il premier.

D'altro canto avremo anche aumenti di tariffe e svantaggi -apparenti o reali, inevitabili o "politici" ma pur sempre costi aggiuntivi.
1. STANGATA BOLLETTE - Col nuovo anno, ma non e' ben chiaro quanto direttamente sia correlato con le direttive contenute nella finanziaria, potrebbe arrivare una "mini stangata" per le famiglie italiane su bollette di luce e gas. Dal 1 gennaio 2006, secondo le stime del Ref per l'agenzia Adnkronos, le tariffe della luce potrebbero aumentare di oltre il 4% e quelle del gas fino al 5,5%. L'Autorita' dell'Energia, intanto per il primo trimestre, ha deciso un aumento del 2,5% per l'elettricita' e dello 0,7% per il metano. Questo e', a mio avviso, in parte collegato all'aumento del petrolio e in parte alle politiche imposte ai Gruppi italiani e europei produttori e distributori di energia e gas (es. alienazione di Snam Rete Gas, vendita da parte del Gruppo EDF di strutture che forniscono energia anche all'Italia.) .
Secondo gli esperti dell'Osservatorio Energia del Ref, l'Istituto di ricerche sull'economia e la finanza, questi aumenti si tradurranno in una maggiore spesa, per i cittadini, di 60 euro complessivi per luce e gas, su base annua. Situazione questa della energia estremamente penalizzante anche per le industrie e il sistema produttivo italiano che si trova a dover sostenere costi molto piu' elevato dei competitors a livello mondiale ed europeo.

. continua tra 2 settimane con gli altri settori.
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