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 U.E. - U.E. - Ue. Santa Alleanza di Italia e Irlanda contro l'uso di cellule e tessuti embrionali
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Articolo di Donatella Poretti
29 maggio 2003 18:39
 
I Governi di Italia e Irlanda hanno proposto ai loro colleghi dell'Unione che la direttiva sui trapianti di cellule e tessuti umani -il cui testo dovrebbe essere sul tavolo dei Quindici lunedi' 2 giugno- proibisca l'uso di embrioni clonati.
Roma e Dublino si sono allineati alla posizione del Parlamento europeo, che nella prima lettura della direttiva, e dopo un voto difficile lo scorso 10 aprile, si era schierato per il divieto della clonazione terapeutica e riproduttiva e contro "l'uso dei tessuti e delle cellule derivate da embrioni umani clonati". Il testo in esame e' la proposta di una direttiva della Commissione "relativa alla fissazione di norme di qualita' e sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, l'analisi, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule d'origine umana", e in origine doveva servire solo per armonizzare i requisiti per i donatori di cellule e tessuti per trapianti, cosi' come i criteri minimi di qualita' delle sostanze donate, e infine per fissare regole per avere un tracciato del percorso che, cellule e tessuti, hanno seguito dal donatore fino al loro impianto e viceversa. La direttiva non coinvolge i trapianti di organi, ma solo cellule e tessuti che attualmente sono uno tra i campi della medicina in massima espansione.

Secondo fonti citate dall'agenzia Europa Press, questa alleanza tra l'Irlanda e l'Italia non ha in realta' grandi margini di successo. I due Paesi, infatti, non riuscirebbero a formare un blocco di minoranza in grado di fermare il Consiglio, dove a differenza del Parlamento, i Governi rappresentati non vogliono che la direttiva "tecnica" venga caricata di un dibattito parallelo sulla clonazione umana. La direttiva dovrebbe percio' venire sfoltita da quegli emendamenti che erano passati in Parlamento grazie alla relazione dell'europarlamentare tedesco, Peter Liese e che aprivano la strada alla proibizione della clonazione, per riacquistare l'originario scopo tecnico di armonizzare requisiti e qualita' per i donatori.
Le stesse fonti dell'agenzia, che restano anonime anche se citate testualmente, ci fanno capire che quella portata avanti da Italia e Irlanda e' solo una mossa tattica. "Si tratta di una posizione di facciata, motivata dall'interesse di mostrare che si stanno facendo molti sforzi per vietare la clonazione umana. Non bisogna scordare che quei due sono Paesi dove la Chiesa Cattolica ha molta influenza", avrebbe precisato un funzionario dopo avere seguito il dibattito che preparava la riunione di lunedi' 2 giugno. A questo punto ci si chiede che cosa fara' la Spagna, cattolica per tradizione e governata dal cattolico José Maria Aznar, ma sembra che ancora non sia chiaro, e la ministra alla Sanita' Ana Pastor non ha manifestato la sua posizione sul punto della clonazione.

Per parte sua, la Commissione Europea, che e' la responsabile della direttiva, ha auspicato che il contenuto "si limiti a parlare solo di qualita' e di sicurezza nei trapianti" e lasci "gli aspetti etici" alla discussione e alle leggi di ciascun Stato membro.

Del resto la consuetudine di omaggiare il Vaticano inserendo certi desiderata in luoghi anche tecnicamente "inopportuni", e' una specialita' italiana. Su questo la legge sulla fecondazione assistita ne e' solo l'ultimo esempio eclatante. Infatti il "No" alla clonazione umana e alla manipolazione degli embrioni, in Italia, dovrebbe essere scritto sulla prima legge che dopo tanti anni di pratica, regolamentera' la fecondazione medicalmente assistita. Legge, per di piu', gia' brutta per un'altra lunghissima serie di motivi: dal divieto dell'eterologa -cioe' alla possibilita' di ricorrere ad un donatore "esterno" alla coppia-, che non solo taglia fuori single e coppie omosessuali, ma anche coppie sposate in cui uno dei due sia sterile; al limite dei tre ovociti da impiantare nell'utero; fino al rifiuto di considerarla una malattia rimborsabile ma praticabile solo in strutture pubbliche, o autorizzate. Neanche a dirlo e' previsto il divieto di congelare gli embrioni, cosi' che i tre embrioni dovranno essere obbligatoriamente impiantati. Insomma la piu' restrittiva a livello europeo, e che sulla storia dei tre ovociti ci allinea in maniera inquietante a quella dell'Arabia Saudita.
Ma la legge sta riprendo il suo cammino anche grazie alle sollecitazioni giunte dallo Stato del Vaticano e dalla guida morale e temporale del Papa. Dopo aver unito pace e tutela della vita, Giovanni Paolo II ha auspicato la nascita di un "nuovo femminismo" e quindi ha chiesto al Parlamento italiano di varare al piu' presto la legge sulla fecondazione medicalmente assistita. Legge attualmente al Senato, dopo l'approvazione della Camera dei Deputati lo scorso 18 giugno 2002.
L'occasione e' stata quella dell'udienza annuale del Movimento per la Vita (associazione nata in concomitanza dell'approvazione della legge sull'aborto in Italia il 22 maggio 1978). "Insidie ricorrenti minacciano la vita nascente. Il desiderio di avere un figlio spinge talora a superare frontiere invalicabili. Embrioni generati in soprannumero, selezionati, congelati, vengono sottoposti a sperimentazione distruttiva e destinati alla morte con decisione premeditata", ha detto il Papa che poi ha elogiato gli sforzi del Movimento per ottenere dai legislatori "una norma rispettosa, il piu' concretamente possibile, dei diritti del bambino non ancora nato, anche se concepito con metodiche artificiali di per se' moralmente inaccettabili".

E a 25 anni di distanza purtroppo non e' ancora un dato acquisito che la morale cattolica non debba essere riconosciuta come la morale di Stato.
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