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 USA - USA - Usa. Wisconsin: clonazione e ricerca sotto tiro
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Articolo di Cinzia Colosimo
29 maggio 2003 21:09
 
Dibattito piu' che mai aperto nello Stato del Wisconsin.
Due proposte di legge, una per la Camera ed una per il Senato, stanno attendendo il responso delle apposite commissioni prima che vengano dibattute dall'intero Parlamento. La prima, presentata dal sen. Joe Leibham, prevede un divieto totale alla clonazione umana, con la giustificazione che "e' un processo biologicamente e scientificamente dubbio, oltre ad essere eticamente e moralmente sbagliato". Per Leibham la legge non vieterebbe la clonazione di tessuti o di animali, ne' la ricerca sulle staminali adulte. Su quelle embrionali seguirebbe le "raccomandazioni" di Bush, che prevedono la ricerca sulle linee cellulari gia' esistenti. E il repubblicano Steve Kestell, autore di una proposta identica portata alla Camera, ha ricordato che anche altri 9 Stati americani hanno optato per un bando totale della clonazione, come forma di rispetto e di riguardo per la vita.
Le proposte sono analizzate dall'Assembly Committee on Public Health e dalla Senate Committee on Judiciary, Corrections and Privacy. La risposta definitiva verra' data, ma non prima di aver ascoltato una serie di testimonianze scientifiche e politiche per entrambe le proposte. I ricercatori del Wisconsin infatti hanno apertamente dichiarato di voler pubblicizzare la libera ricerca. Nel frattempo il governatore Jim Doyle ha fatto sapere che probabilmente si opporra' alla proposta di Leibham. Doyle e' infatti contrario alla clonazione riproduttiva, ma non all'uso terapeutico e sperimentale della tecnica.
Andrew Cohn, portavoce della Wisconsin Alumni Research Foundation (WARF) sostiene che la proibizione totale rallenterebbe i progressi delle tecnologie e comprometterebbe la reputazione della comunita' scientifica dello Stato. La WARF detiene la licenza per 5 linee di staminali embrionali, e per un metodo di isolamento delle cellule. Per questo "sarebbe un colpo devastante per il prestigio dell'universita'. E le possibili cure per debilitanti e grave malattie, verrebbero drasticamente interrotte".
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