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Toscana. Publiacqua e le fogne inesistenti: una societa' seria e rispettosa dei cittadini....
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Comunicato 
8 settembre 2009 13:35
 
Publiacqua, gestore idrico di Firenze e di altri comuni toscani, ha inviato nei mesi passati una lettera, in cui informa gli utenti di aver effettuato i dovuti controlli tecnici, appurando che "la Sua utenza e' servita dal servizio di fognatura …".
Ma in molti casi di fogne non c'e' n'e' traccia...
L'informazione e' inserita in un passaggio della lettera, come fosse informazione poco rilevante e invece lo e': per ogni metro cubo di acqua utilizzato, l'utente paga 30 centesimi.
Da quanto ci risulta, i cosiddetti controlli tecnici di 'scientifico' non avevano nulla, ma bastava a rassicurare l'utente: se lo dice un tecnico di Publiacqua, sara' vero.... Perche' non tutti i residenti in condomini sono a conoscenza di cio' che succede alle acque reflue.
Vediamo cosa e' accaduto.
Fino ad ottobre 2008 i gestori idrici facevano pagare per l'uso di depuratori, anche se questi non esistevano ed erano solo un'idea per il futuro. La Corte Costituzionale (sentenza 335/2008) e' intervenuta sentenziando l'incostituzionalita' di questo balzello e i gestori devono rimborsare quanto incassato, rimborso che a tutt'oggi non e' arrivato e su cui gia' molti utenti ne hanno reclamato il diritto. Ma, intanto, i gestori idrici non hanno piu' incassato questi balzelli. E cosa fa Publiacqua? Comunica agli utenti che non devono piu' pagare per la depurazione inesistente ma che, dopo verifiche tecniche, risulta che sono tutti attaccati alle fogne, per cui devono pagare 30 centesimi a metro cubo. Se l'utente comunica a Publiacqua che questo attacco non c'e', il gestore invita a compilare un modulo ad hoc per chiedere l'esenzione del pagamento e il rimborso di quanto -pagato- non era dovuto.
Vediamo la logica a-sociale e a-civica che sovrintende questa operazione:
1 - ti comunico che sei allacciato alla fogna perche' lo dicono i miei tecnici. Come non fidarsi del gestore nella cui proprieta' c'e' il mio stesso Comune (49 Comuni toscani ne fanno parte)? E gia' qui qualcuno lascia correre e non va a verificare;
2 - se sei un utente solerte, vai a controllare e ti accorgi che non sei allacciato alla fogna. Se sei abbastanza arrabbiato telefoni a Publiacqua, altrimenti lasci correre. E anche qui qualcuno lascia correre;
3 - se sei tra coloro che hanno telefonato, ti senti dire che ti invieranno un modulo che rispedirai in busta gia' affrancata a carico loro, faranno il controllo (ma non l'avevano gia' fatto...?) e non pagherai piu' il balzello e ti invieranno il rimborso dovuto. Anche in questo caso, quanti si perderanno nel compilare il modulo e rispedirlo e, magari, nel dover sollecitare una cancellazione e un rimborso che tardano ad arrivare?
Crediamo che una buona percentuale di utenti che avrebbero diritto ad esenzione e rimborso, vista la tecnica utilizzata da Publiacqua, si perdera' per strada.
Consigliamo agli utenti, vista l'opacita' del gestore, di controllare le proprie fogne e le proprie bollette. Nel caso verificassero che Publiacqua addebita il canone per il servizio fognature, di farsi valere tramite raccomandata A/R di messa in mora.
Publiacqua e' un'azienda che vanta serieta' e rispetto dei cittadini e lo fa sapere con forza dalle pagine del proprio sito Internet. Noi, oggi, abbiamo rilevato il suo comportamento che, purtroppo, conferma quanto avevamo gia' denunciato nella vicenda della riscossione tramite letturisti in cui, di fatto, pur sapendo, non ha fatto nulla perche' gli utenti pagassero due volte le medesime bollette (1 e 2).
La tecnica di far pagare servizi inesistenti, salvo sospendere gli addebiti solo a fronte di un reclamo e' degna di spregiudicati avventurieri, non certo di una societa' che annovera tra i soci 49 Comuni.
Ci chiediamo: i soci pubblici faranno sentire la loro voce nei confronti della dirigenza di Publiacqua? A tutela dei propri amministrati?
Ci chiediamo, ma e' una domanda retorica: cosa serva l'Aato (l'organismo di controllo sul gestore)?
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