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Adozione maggiorenni. I nostri primi sei anni in Bielorussia
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Articolo di Isabella Cusanno
19 aprile 2015 19:42
 
Sono ormai sei anni che ci occupiamo in modo costante delle problematiche inerenti le attività giuridiche in Bielorussia. Quello che abbiamo cercato di raggiungere, in ogni questione intrapresa, è il corretto ed equilibrato rapporto tra le legislazioni di due Nazioni sovrane. Per arrivare a questo bisogna contemperare i livelli di legislazione, le tradizioni giuridiche, gli scopi che hanno il diritto di essere prevalenti. Prendiamo spunto da questo resoconto per invitare le associazioni italiane, gli enti che si occupano di adozione, e gli italiani che per vari motivi si recano in Bielorussia, a considerare la nostra attività come svolta sempre nell’interesse del nostro assistito e/o del minore, mai in lesione o in concorrenza con la loro presenza sul posto. Le invitiamo, anzi a rivolgersi a noi ogni qualvolta abbiano bisogno di qualcosa inerente la nostra attività.
Recepimento sentenze italiane di adozione maggiorenni
E’ stato il nostro primo impegno in Bielorussia. Ne abbiamo ottenute sei su sei. Abbiamo scritto molto su questo tema. E non possiamo che confermare la tendenza. E' da pochissimo che abbiamo ottenuto presso il Tribunale di Termini Imerese che nella stessa sentenza il tribunale italiano richiedesse il recepimento delle sentenze italiane in terra Bielorussia. E’ una bella vittoria nel campo della legittimità e della collaborazione internazionale. Ci riserviamo ulteriori interventi a seguito delle prossime novità.
Curatele speciali
Ossia donazioni a minori fatte tramite atti notarili italiani e recepiti in Bielorussia con la contestuale istituzione di un curatore speciale nel momento in cui la legislazione italiana lo prevede. Ne sono state realizzate tre in terra Bielorussa.
Contratti di collaborazione dirette con le autorità tutorie bielorusse
Il fine è quello di partecipare in modo diretto e riconosciuto alla vita del bambino in terra Bielorussa costituendogli un reddito e cooperando per la sua crescita ed educazione, Di questi contratti ne sono stati realizzati e portati a termine due.
Curatele internazionali
E’ questa una bellissima legge che esiste in Bielorussia che abbiamo avuto modo di seguire una volta sola ma con la verifica di entrambe le posizioni: Bielorusse e Italiane.
Diritto di famiglia e affido del minore
Bisogna dire che il campo di maggior impegno giuridico in Bielorussia è di sicuro quello del diritto di famiglia, perché è in questa occasione che interagiamo con il tessuto sociale del Paese, ed è proprio in questo contesto che emergono maggiormente i limiti e le differenze maggiori di interrelazione. Parliamo delle difficoltà che possono incontrare le coppie miste, nel momento in cui l’unione viene meno e rimangono aperte le crisi per la corretta gestione dell’interesse superiore del minore con denunce incrociate di sequestro di minore, abbandono, maltrattamento ecc. E’ un problema che si pone soprattutto quando la donna è bielorussa, e molto meno nel caso opposto (caso che nella realtà esiste ed ha una sua diffusione nonostante quello che vogliono far credere i maschi italiani per mortificare le vittorie ottenute dalle italiane nel campo della parità dei sessi).
Libera circolazione del minore
Prima conseguenza di quanto detto sopra: la circolazione del minore nel caso di coppia mista che non conviva più. Ed è il problema più grave che abbiamo affrontato dato che l’attività è da svolgersi fuori dalla regolamentazione dell‘Unione Europea e che la circolazione di un minore comporta pesi ed oneri di ordine pubblico e di garanzia costituzionali non indifferenti e qualche volta quasi contraddittorie
L’impegno per l’approfondimento e la ricerca giuridica
Questa non è l’ultima delle nostre attività, ma quella che regge ed indirizza tutte le altre. Lo facciamo cercando adesioni e coinvolgimento nel mondo universitario. Al fine di meglio comprendere il mondo dei Paesi dell’ex blocco stiamo ampliando l’indagine ad altre Nazioni sia che siano interessate ad avere come riferimento l’Unione Europea, sia che siano collocate all’interno della Federazione Russa
Considerazioni solo riassuntive
Ciò che noi facciamo, in Bielorussia come in Italia, è dare una soluzione ai casi estremi, quelli cioè che il rapporto quotidiano delle parti non è stato in grado di risolvere per motivi vari, compresa la cattiva volontà di una delle parti o di entrambe le parti.
Questo è il compito dell’avvocato. Sempre. E ne abbiamo anche un altro.
La politica, ossia il contemperamento degli interessi che il più delle volte è solo la vittoria dell’interesse del più forte, non ha nulla a che fare con l’impegno del giurista di dare a “ciascuno (e non a tutti, ma ad ognuno, uno per uno) il suo”.
La legge, anche la peggiore, contiene un principio di democrazia che è insopprimibile. Vale per tutti: anche quando è iniqua. E non contano i numeri delle parti, sia di quantità, sia di potere, sia di grandezza economica.
Certo assistiamo ad un sempre crescente avvilimento dei principi della giustizia in Italia, ma questo conferma quella che deve essere la giustizia quando risponde ai suoi requisiti, quando cioè non è politica o diplomazia o peggio spietata prevaricazione degli interessi dei gruppo su quello dei singolo, degli interessi dei potenti su quelli dei deboli ecc.
Possiamo anche offrire soluzioni nuove e generali a condizioni di intransitabilità umana e sociale. Possiamo farlo. Ma noi non facciamo politica, noi non ci occupiamo degli interessi delle classi ma di quello del singolo a vivere al meglio il proprio mondo, ad amare, a gioire, ad avere un lavoro, una rispettabilità, la più alta qualità della vita. Per noi uno è uguale a mille. Ciascuno è importante come tutti.
Io non sono una illusa. Perché se si legge bene la storia del mondo, si vede che le più grandi conquiste non le hanno fatte le multinazionali o le dinastie ma solo gli individui ed anche bastardi o ai margini della società dei potenti. In realtà l’umanità ha vissuto i suoi periodi peggiori quando si è resa schiava dei gruppi di potere e delle forme di corruzione o delle forme di malaffare.
Si illude, invece, chi crede che politica, interessi e prevaricazioni siano in grado di indossare la pelle dell’agnello mentre sbranano il mondo.
Nel nostro rapporto con la Bielorussia, la scommessa più dura, e non ancora vinta, è quella con le cristallizzazione dei pregiudizi. Da entrambe le parti. Loro sono così e noi siamo colà: questa sintesi delle credenze è esatta per entrambi i lati dell’ipotetico confine.
I nostri pregiudizi nei loro confronti non sono diversi da quelli che hanno loro verso di noi ed entrambi sono da abbattere. Il diverso peso di certi pregiudizi del mondo ex-Urss va oltre il pettegolezzo di cortile del mondo italiano, ma un contatto costante e l’impegno corretto devono essere in grado di superare retaggi antichi. Ed in questo modo anche le evidenti differenze culturali possono rendere magico un paesaggio che ne ha tutti i requisiti.
Ricapitolando quindi, l’impegno in Bielorussia è quello di operare nel massimo rispetto della normativa locale, alla luce del diritto internazionale e del contemperamento delle rispettive culture e tradizioni giuridiche al fine di agevolare gli scambi e di semplificare i rapporti in nome dell’interesse di ciascuno, al raggiungimento della migliore qualità di vita.
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