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Alitalia e non solo. Ecco uno dei motivi per cui il Paese non funziona: oltre all’Italia andrebbero rifatti gli italiani… ma sembra che non gliene freghi niente a nessuno
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Articolo di Vincenzo Donvito
12 giugno 2019 10:15
 
  Ieri si è tenuto l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) sulla questione Alitalia (1), col corollario delle dichiarazioni che – la politica che si parla addosso ci ha abituato, e non ce ne meravigliamo… così come non ci rassegniamo – contornano da tempo questa farsesca vicenda che costa ai contribuenti italiani un milione al giorno e che è costata fino ad oggi una decina di miliardi con risultati sotto lo zero (1): “la questione Alitalia si chiude nelle prossime ore” (vice premier Matteo Salvini a “Porta a Porta”-Rai); che viene dopo la dichiarazione “stanno arrivando le offerte e ci sono molti interessati” (vice premier Luigi Di Maio ad ottobre 2018). Tutti – ma proprio tutti – sanno che ci sarà la proroga per le proposte al prossimo 15 luglio (“… si chiude nelle prossime ore”), così come i soliti tutti sanno che di offerte di interesse non ce ne sono, escludendo Ferrovie dello Stato (costretti ad esserci) ed Atlantia di quei “cattivi Benetton” a cui sono stati dati sputi in faccia per il crollo del ponte Morandi a Genova di agosto 2018 e che sono altrettanto costretti ad esserci per rifarsi la verginità con lo Stato… comunque nessuna offerta da parte di vettori aerei, con lo schiaffo di Lufthansa che, pur non presentando offerte, ha fatto sapere che se c’é lo Stato lei non si avvicina neanche.

Questa farsa in corso oggi si affianca ad un dato diffuso sempre ieri in merito alla raccolta dei rifiuti elettronici (RAEE – 2): in Europa si generano circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici; di queste solo un terzo, circa 3 milioni di tonnellate, vengono trattate nel rispetto della legge; il resto viene smaltito in modo non sicuro dal punto di vista ambientale, o finisce per gonfiare discariche abusive sparse per tutto il Pianeta (3). In questo contesto l’Italia è ultima per dato medio pro capite, oltre a non aver raggiunto il target minimo di raccolta (45%), fermandosi al 37%. Eppure il modello di raccolta del nostro Paese è considerato una "best practice" dalla comunita' europea dal punto di vista organizzativo (grazie ad un "modello multi-consortile regolato", con più sistemi collettivi operanti in concorrenza tra loro sotto il controllo del centro di coordinamento Raee).

Alitalia e RAEE. Cosa c’é che non va?
Si sente spesso dire che, dopo il disastro della seconda guerra mondiale, siamo stati aiutati essenzialmente dagli Usa a rifare l’Italia, ma con l’errore (dei nostri aiutanti) di pensare che gli italiani fossero, per esempio, come gli americani… quindi molta attenzione a ricostruire il Paese, ma carente attenzione a “ricostruire” gli italiani (che avrebbero dovuto fare, per esempio, come un americano che ricostruisce tutto da sé dopo che è passato un uragano), e il loro senso civico di appartenenza ad una comunità economica e sociale che dovrebbe essere fondata su legalità, Stato, reciprocità, a partire dai diritti degli individui.
La farsa di Alitalia: governanti che pensano solo a se stessi nell’immediato, incapaci di rendersi conto che le economie si costruiscono sì dal presente ma pensando e organizzando al futuro. E ben consapevoli – sempre i governanti - che si può essere tali solo se in campagna elettorale permanente parlando alle pance e non ai cervelli (sic!).
La vicenda RAEE: funzionari e addetti ai lavori incapaci di far valere e applicare le norme, corroborati, per esempio, da commercianti che continuano a rifiutarsi di ritirare i vari apparati elettronici, ignorando o facendo finta di ignorare che sono obbligati.
Dicevamo del senso civico, quello che i nostri soliti governanti hanno creduto di far sviluppare con le recenti riforme farsa dell’educazione civica a scuola (4): la reintroduzione dell’ora di educazione civica non prevede un docente che terrà le lezioni e non sarà un’ora in più di lezione, ma verrà sottratta agli altri insegnamenti; quindi, siccome si è voluto che questa riforma fosse a costo zero, neanche un centesimo in più sarà previsto per questa ora settimanale.

Senso civico che manca e continuerà a mancare ai governanti, ai funzionari ed ai lavoratori, che vengono tutti da queste scuole di cui sopra e che – oggi più mai nella società e nell’economia delle apparenze – sono modello per espletare le proprie funzioni.

NOTE
1 – in merito abbiamo già scritto che per noi andrebbe fatta fallire e, dalle ceneri, se c’e’ qualcuno che voglia farlo, usando la sua nomea storica (del passato) di eccellenza, farla rinascere a nuova vita prendendo spunto e facendo tesoro di come in materia ci si sta muovendo nel mercato europeo ed internazionale: https://www.aduc.it/articolo/alitalia+spese+dei+contribuenti+farsa+continua_29649.php
2 - https://sosonline.aduc.it/scheda/riciclo+rifiuti+apparecchi+elettrici+elettronici_17633.php
3 - https://www.aduc.it/notizia/rifiuti+elettronici+solo+terzo+riciclato_135853.php
4 - https://avvertenze.aduc.it/comunicato/ora+educazione+civica+scuola+si+sono+sforzati+cosa_29474.php
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