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Canada. A grandi passi verso la decriminalizzazione della marijuana
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Articolo di Vincenzo Donvito
12 gennaio 2003 18:24
 
Dopo i tentennamenti mostrati prima delle feste di Natale, Jean Chrétien sembra essere pronto a decriminalizzare il possesso di marijuana. Lo fa sapere un portavoce dell'ufficio del Primo Ministro: "Il Governo e' determinato verso questa decisione".
"Non credo ci sia mai stata un'intenzione differente" -dice il portavoce- "Ma credo che si e' cercato di essere sicuri prima di introdurre questa modifica legislativa, tant'e' che si e' cercato di conoscere le opinioni di tutti i componenti del Governo prima di prendere una decisione".
Quando nella tradizionale intervista di Natale Chrétien ha detto di non aver mai provato la marijuana, non lo ha fatto con l'intenzione di prendere le distanze dalla questione.
Per dimostrare che le intenzioni del primo ministro e di Martin Cauchon, ministro della Giustizia (uno dei maggiori sostenitori, in seno al Governo Federale, della decriminalizzazione), sono in sincronia, l'Ufficio del Primo Ministro ha diffuso in questi giorni la trascrizione di un incontro della commissione giustizia del 1980 dove Chrétiene (all'epoca ministro della Giustizia) gia' sosteneva la necessita' di decriminalizzare il possesso di piccole quantita' di marijuana, perche' i giovani "non possono portare le stimmate di questo per il resto della loro vita".
Comunque -dice sempre il portavoce- e' bene che sia chiaro che il Governo non ha intenzione di legalizzare la marijuana, ma solo che le persone che trovate in possesso di questa sostanza non devono essere penalmente perseguibili. Per cui il possesso di marijuana restera' un reato. Questa e' la risposta che il Governo dara' a tutte quelle promesse fallite che per decine di anni hanno fatto credere, ai sostenitori della marijuana, che mai si sarebbe arrivati ad un cambiamento della legge.
Proprio lo scorso 10 gennaio, un giudice della seconda Corte dell'Ontario, ha sentenziato che attualmente non ci sono leggi che proibiscano il possesso di piccole quantita' di marijuana. Il giudice John Moore ha assolto un uomo di 40 anni di Toronto che, la scorsa estate, era stato arrestato perche' aveva in tasca uno spinello. "Il signor Martin Barnes e' stato accusato di qualcosa che la legge non conosce", ha sentenziato il giudice Moore. Che ha precisato di essere giunto a questa decisione seguendo il "senso comune" che si e' sviluppato in varie sentenze giudiziarie di questi ultimi tempi.
L'avvocato difensore del signor Barnes, Aaron Harnett, si e' cosi' espresso: "Le leggi sulla marijuana, cosi' come quelle sul possesso di questa sostanza, hanno completamente fallito. Chiunque viene accusato del semplice possesso di marijuana e' bene che chiami subito per telefono il proprio avvocato, in modo che anche per lui la legge sia applicata come in questa sentenza".
La scorsa settimana a Windsor, la Corte di Giustizia dell'Ontario ha sentenziato che non c'e' alcuna legge che proibisca il possesso di meno di 30 grammi di marijuana, cosi' come gia' stabilito, nel luglio del 2000, dalla Corte d'Appello dell'Ontario. L'Alta Corte di questa provincia aveva sostenuto che il divieto complessivo contro il possesso di marijuana, era incostituzionale. E aveva dato un anno di tempo al Governo Federale per approvare una nuova legge, cosi' da non continuare a violare la Carta dei Diritti, altrimenti il divieto di possesso di piccole quantita' di marijuana non sarebbe stato piu' valido.
Nel frattempo il Governo Federale ha decretato le regole di accesso per la cannabis terapeutica, che danno il via alla possibilita' di possedere o coltivare marijuana per ragioni mediche.
Ma, secondo il giudice di Windsor, questa decisione non e' sufficiente rispetto a cio' che aveva deciso la Corte d'Appello, quando aveva esplicitamente chiesto una nuova legislazione.
Comunque il ministro della Giustizia ha tenuto a precisare che non e' un segreto il suo convincimento che, chiunque sia trovato in possesso di meno di 30 grammi di marijuana (25/30 spinelli), non debba essere penalmente perseguito.
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