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Il congelatore del Polo Sud ha dei problemi
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Articolo di Redazione
7 aprile 2015 10:27
 
Il congelatore australe della terra si ritira con una velocita' in aumento. E' quanto ci dicono gli ultimi studi sulla calotta glaciale dell'Antartico. Tre “glaciologhi” hanno pubblicato un articolo sull'evoluzione delle piattaforme di ghiaccio che circondano l'Antartico (1). Esse costituiscono un'estensione della calotta sull'oceano, dove si sciolgono dal basso quando vengono a contatto con l'acqua, e rilasciano dei pezzi sotto forme di iceberg.
Il periodo studiato, tra il 1994 e il 2012, e' quello in cui alcune osservazioni satellitari altimetriche ne hanno permesso di misurarne l'estensione, ma anche lo spessore. Ora e' possibile calcolarne il volume e quindi la massa.
Ad est del continente, queste piattaforme crescono tra il 1994 e il 2003, poi decrescono, ma meno velocemente, tra il 2003 e il 2012. Ad ovest, invece, la ritrazione si manifesta per tutto il periodo. Con una perdita all'inizio di 144 Km cubi. Poi di 242 Km cubi all'anno tra il 2003 e il 2012. In tutto, l'aumento di velocita' e' spettacolare. Mentre la perdita globale e' inferiore alle incertezze delle misure fino al 2003, dopo essa aumenta ogni anno a 310 Km cubi.
Nel momento in cui questo ghiaccio si riversa sull'acqua, la sua fonte non condiziona il livello marino -una delle minacce del cambiamento climatico. Tuttavia, il fenomeno rischia di provocare una reazione a catena. Queste piattaforme, in effetti, rallentano il cammino vero il mare dei fiumi di ghiaccio attraverso i quali la calotta si riversa nell'oceano. Meno spesse, esse sono meno efficaci, e questo rischia di rendere piu' veloce la loro marcia, allarmando gli scienziati.
Questo studio converge con un altro (2) che utilizza le misurazioni del satellite gravimetrico Grace, da cui se ne possono dedurre le variazioni della massa totale della calotta glaciale -senza le piattaforme, dice Frederick Simons dell'Universita' di Princeton, delle stagioni e degli anni. Con l'aiuto di una nuova tecnica matematica che permette di ridurre le incertezze di queste misure, gli autori concludono che la parte di massa totale dell'Antartico (da cui il bilanciamento delle nevi rispetto alla partenza dei ghiacciai verso l'oceano). Per Frederik Simons, l'indebolimento delle piattaforme spiega l'aumento di velocita' della perdita di ghiaccio da parte della calotta.
Questi studi chiamano in causa coloro che fanno i modelli climatici, prevedendo che le nevicate si intensifichino sul continente grazie al riscaldamento e, come le temperature dell'aria non aumentano molto per provocarne una fonte diretta, c'e' un aumento di volume della calotta. Il congelatore del sud del Pianeta e' quindi in grado di compensare una parte delle perdite della Groenlandia ed attenuare l'aumento dei livelli dei mari. Questa speranza sembra svanire come e in misura tale che i satelliti rilevano i movimenti dei ghiaccia dell'Antartico. “Se buona parte del supporto delle piattaforme viene perduto, la destabilizzazione a lungo termine della calotta dell'ovest potrebbe cominciare”, avverte Simons.

(1) Fernando S.Paolo e altri, “Science” del 27/03/2015
(2) Christopher Harig e Frederik J.Simons. EPSL del 01/04/2015

(articolo di Sylvestre Huet pubblicato sul quotidiano Le Monde del 02/04/2015)
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