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Divieto di sosta e l’inutile reprimenda
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Articolo di Alessandro Gallucci
16 aprile 2012 13:31
 
Il giorno della morte di Piermario Morosini, come in questi immediatamente successivi, ha fatto scalpore che l’autoambulanza che doveva prestare il primo soccorso al calciatore abbia tardato il suo ingresso nello stadio perché il passo carrabile era occupato da una macchina dei vigili urbani. Nessun nesso tra la morte e il ritardo: pare che non sarebbe cambiato nulla. Il fatto, anche se inserito in un contesto tragico, fa sorridere; amaramente, però. Tuttavia, viste le reazioni furenti dei più, sembra che sia stato sdoganato il tiro a segno verso uno dei malvezzi peggio sopportati dagli italiani: l’abuso di potere della polizia municipale. Oggi non ha senso puntare il dito contro uno “sventurato” vigile urbano la cui unica colpa è stata quella di aver dato preponderanza al suo personalissimo codice della strada a scapito di quello vigente. Ragioni di servizio: pare che il vigile abbia giustificato così quella sosta. Quel poliziotto non merita particolare biasimo. Non di più di quanto non lo meritano centinaia di migliaia di persone che, divisa a parte, giornalmente si comportano illecitamente avendo pronta una giustificazione morale. Quanti e quante volte abbiamo visto auto che bloccano la corsa dei soccorsi? Alzi la mano chi non ha visto macchine della polizia parcheggiate su corsie preferenziali, su posti riservati ai disabili, frustrandone ulteriormente questi ultimi ed ancora pattuglie delle forze dell’ordine sfrecciare oltre ogni limite senza apparenti motivi oppure autoambulanze accendere le sirene solo per “bruciare” un rosso. Alzi la mano chi non ha avuto la tentazione di mettersi in scia o chi, almeno una volta, non abbia avuto gli stessi comportamenti o non abbia pagato il parcheggio. Inutile spingersi in retoriche invettive contro le forze pubbliche e gli abusi di potere. Gioiamo quando siamo graziati per un parcheggio in doppia fila, non possiamo certo lamentarci per un divieto di sosta che, vale la pena ripeterlo, non ha causato la morte, né, così almeno pare, ha tolto efficacia ai soccorsi. La divisa in questo caso c’entra ben poco. Il vigile ha sbagliato, certo, perché non doveva parcheggiare lì. Speriamo che paghi ciò che deve e non ciò che in molti vorrebbero. Non ha senso invocare giustizia salvo poi pretendere esecuzioni di piazza per gli altri e mai per sé. E’ ipocrita.
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