testata ADUC
Etichette alimentari. Il Governo annaspa e chiede atti di fede
Scarica e stampa il PDF
17 maggio 2023 15:13
 
 Nei giorni scorsi una trasmissione tv di Rai3, Report, ha affrontato la questione delle etichette alimentari per la contrarietà italiana al progetto Nutriscore, contrapponendolo al suo sistema, Nutrinforme. Il primo è un algoritmo, già in uso in diversi Paesi europei, che valuta i contenuti pericolosi per la salute di ogni specifico prodotto; il secondo, quello italiano, è l’elenco percentuale dei prodotti contenuti.

Il Governo è successivamente intervenuto ricordando la sua contrarietà al Nutriscore (3). E fin qui sembrerebbe ci sia un confronto su basi scientifiche…. ma il problema è invece solo politico ed economico.

Alle basi scientifiche indipendenti su cui si basa il Nutriscore, il governo oppone un indeterminato elenco di ricerche scientifiche basate su una in particolare, quella di Federalimentare. Il  presidente di questa associazione di Confindustria è il proprietario dell’azienda Ferrero, in prima linea contro il Nustriscore perché i suoi prodotti di punta (Nutella per esempio) non sarebbero valutati sani in assoluto.

Si legge nel comunicato del governo che “Tali sistemi (Nutriscore ndr)... si fondano su algoritmi non sufficientemente trasparenti, facilmente influenzabili per interessi economici e comunque basati su parametri valutativi limitati e spesso inappropriati”.

Questo lo dice chi basa la propria politica sulla ricerca di Federalimentare e, soprattutto, oltre a dirlo non specifica quali sarebbero gli aspetti negativi del Nutriscore.

E’ conferma di un pregiudizio di base, comune anche ai governi precedenti, che il “made in Italy”, che non ne esce molto bene per alcuni suoi prodotti di punta, è buono per definizione. A noi ci viene il dubbio che, a differenza di ciò che dice il governo, sia in atto una difesa delle produzioni più che della salute dei consumatori. E infatti, non a caso, ad occuparsi della vicenda a livello governativo, piuttosto che il ministero della Salute è quello dell'Agricoltura e della sovranità alimentare.

Vedremo come andrà a finire questa vicenda quando, per esempio, la Commissione europea dovrà decidere per una politica comune. 
Intanto prendiamo atto che la questione, piuttosto che per la salute e l’informazione del consumatore, è diventata economica. Con l’aggravante che i fautori del “made in Italy” sano per definizione, facendosi paravento della propria autorevolezza istituzionale, fanno finta di avere in mano chissà quale dimostrazione di verità.


Qui il video sul canale YouTube di Aduc
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS