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Guerra alla droga. Il coinvolgimento del presidente dell’Honduras con diramazioni in Guatemala
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Articolo di Redazione
4 agosto 2019 17:01
 
 Venerdì 1 agosto, un tribunale federale di New York ha prodotto un documento di 44 pagine che coinvolge l'attuale presidente dell'Honduras, Juan Orlando Hernández, come probabile "co-cospiratore" con suo fratello Antonio "Tony" Hernández per il trasferimento di droga negli Stati Uniti, secondo il portale web Univision News.
Hernández, secondo le indagini sulla giustizia degli Stati Uniti, si aggiunge ad un elenco di politici centroamericani legati al traffico di droga. Nel caso del Guatemala, Mario Estrada Orellana, ex candidato presidenziale della Unión del Cambio Nacional (UCN) nelle ultime elezioni, è stato catturato il 17 aprile 2019 negli Stati Uniti, per presunta cospirazione volta ad ottenere finanziamenti per la sua campagna elettorale da parte del cartello messicano Sinaloa, nonché per l'omicidio di altri due candidati alla presidenza.
Il 7 giugno 2017, invece, il governo americano ha formalmente richiesto l'estradizione dell'ex vicepresidente Roxana Baldetti e dell'ex ministro dell'Interno Mauricio López Bonilla per aver cospirato per il trasferimento di droghe. Baldetti è stato condannato nel caso Lago de Amatitlán ed è attualmente sotto processo per altri quattro casi da parte della Procura speciale contro l'impunità (Feci) e della Commissione internazionale contro le imposte in Guatemala (Cicig), mentre López Bonilla è stato già condannato in due casi ed ora ha in corso un altro processo penale.

Traffico di droga e corruzione in America Centrale
Secondo il portale web di analisi e ricerche Insight Crime, il traffico di droga opera e genera corruzione in America Centrale. L'istmo centroamericano è fondamentale nelle operazioni di trasferimento di droga delle principali organizzazioni criminali transnazionali, come il cartello Sinaloa , il cartello del Golfo, gli Zetas e gli Urabeños.
"In America centrale, svolgono la loro opera di supervizsone le organizzazioni criminali di secondo livello in quei Paesi, fornendo il trasporto delle droghe illegali". Secondo la pubblicazione, tra queste organizzazioni di secondo livello ci sarebbero i Cachiros, un gruppo honduregno che controlla un'importante rotta di trasferimento "attraverso l'Honduras settentrionale, tra Nicaragua e Guatemala".
Tra le principali conseguenze del traffico di droga nella regione, secondo Insight Crime, vi è la corruzione a fini elettorali dei partiti politici, nonché la ricerca di complicità con le stesse istituzioni giudiziarie della regione.
"In generale, il traffico in un paese come l'Honduras può generare circa 700 milioni di dollari l'anno (...) Le stime per Guatemala ed El Salvador sono simili, anche se El Salvador tende ad essere più un centro di riciclaggio di denaro, a causa della sua economia in dollari", spiega il rapporto.
Nel caso del Guatemala, uno studio sul finanziamento delle politiche, pubblicato da Cicig nel 2015, stima che un quarto dei fondi utilizzati nella campagna elettorale dai partiti politici provenga dalla criminalità organizzata, in particolare dal traffico di droga.

Narcodinero e politica
Il documento che coinvolge il presidente Juan Orlando Hernández con l’organizzazione per il traffico di droga, secondo il portale Univisión Noticias, è collegato al processo affrontato dal fratello "Tony" Hernández, arrestato a Miami nel 2017, che è stato perseguito dall'Ufficio del Procuratore del Distretto Sud di New York per traffico di droga e altre accuse.
Nel documento Juan Orlando Hernández non è menzionato con il suo nome, ma solo come CC-4 (Co-cospiratore 4), descritto come "presidente eletto dell'Honduras alla fine del 2013".
Il rapporto precisa che "Tony" Hernández avrebbe detto a un ex partner - l'ex sindaco Alexánder Ardón del comune di El Paraíso, nel dipartimento di Copán, al confine con il Guatemala - "che avrebbe potuto costituire una partnership particolarmente efficace basandosi sulla protezione del CC-3 (ex presidente dell'Honduras Porfirio Lobo) e del CC-4 (Juan Orlando Hernández) se avessero vinto alle elezioni del 2009, e che credeva che il CC-4 (Hernández) sarebbe succeduto al CC-3 (Lobo) come presidente dell'Honduras e avrebbe continuato a proteggerli ".
È stata chiesta una risposta ufficiale all'ambasciata dell'Honduras in Guatemala per quanto riguarda la connessione del presidente Juan Orlando Hernández con un caso di traffico di droga, ma ad oggi non è stata ancora ottenuta una risposta.
L'accusa segnala che Ardón avrebbe speso circa 1,5 milioni di dollari, a seguito del trasferimento di droga, nella campagna presidenziale di Juan Orlando Hernández nel 2013. Circa due dozzine di honduregni sono stati estradati negli Stati Uniti per crimini legati alla droga. Inoltre, nel 2017, Fabio Lobo, figlio dell'ex presidente Lobo, è stato catturato ad Haiti e condannato lo stesso anno a 24 anni di carcere.

Il presidente Juan Orlando Hernández smentisce
Il presidente dell'Honduras Juan Orlando Hernández ha negato sabato scorso 3 agosto di aver ricevuto denaro dai trafficanti di droga per la campagna che lo ha portato al potere nel 2014, così come prevede un capo d’accusa a seguito di testimonianza davanti a un tribunale di New York, capo d’accusa divulgato alla stampa.
Il presidente Hernández "nega categoricamente le accuse perverse e false dello spacciatore, identificato come Alexander Ardon da Univision", ha dichiarato il governo in una nota.
La nota ufficiale aggiunge che Hernandez "ha condotto una battaglia senza precedenti per liberare il suo Paese dal controllo della droga, impegnandosi in un'alleanza efficace con il governo degli Stati Uniti ed altri alleati". "Più di 40 trafficanti di droga sono stati estradati negli Stati Uniti, mentre altri temendo la loro cattura ed estradizione hanno negoziato la propria resa", ha detto.
Ardon, che si è rivolto in Guatemala all'agenzia statunitense per la droga (DEA) lo scorso gennaio, ha reso una nuova testimonianza in un tribunale durante il processo contro di lui, in cui collabora con l'accusa per cercare di farsi ridurre la pena.

(articolo pubblicato su Prensa Libre.com del 04/08/2019)
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