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Microorganismi nei forni a microonde. Batteri resistenti alle radiazioni
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Articolo di Primo Mastrantoni
3 settembre 2024 12:29
 
Elemento purificatore. Dalla sua scoperta il fuoco ha assunto un ruolo mitico, leggendario e vantaggioso. La capacità di cuocere il cibo ha consentito ai nostri antenati di avere a disposizione cibi sani perché la cottura eliminava i germi, oltre che rendere gli alimenti più digeribili. Non erano così necessarie mascelle potenti che occupassero spazi importanti nella struttura scheletrica della testa, sicchè, nel graduale processo evolutivo, con l'adattamento al mutare delle condizioni, la parte superiore della scatola cranica si espanse per far luogo  alla crescita della massa cerebrale.
 Fuoco e cottura, binomio inscindibile che per secoli ha accompagnato le attività domestiche ma che oggi vede un concorrente: il forno a microonde. Un elettrodomestico in grado di riscaldare e cuocere il cibo grazie all'irraggiamento proprio delle microonde che fanno parte della grande famiglia delle onde elettromagnetiche. Velocità e praticità hanno assicurato che, oggi, non ci sia una cucina moderna senza un forno a microonde.
Le microonde sono impiegate anche in altri campi della vita quotidiana: dalla trasmissione di segnali televisivi da punto a punto, fino alla connessione in rete senza fili di computer.
I sistemi di cottura tradizionali si basano sulla cessione di calore all'alimento: ad esempio, il fuoco trasferisce calore dall'esterno all'interno del cibo.  Nella cottura a microonde avviene il contrario: alcune molecole - soprattutto dell'acqua – sono indotte a vibrare fortemente all'interno del cibo il che provoca un aumento della temperatura e la successiva cottura. 
Uno studio sui batteri che vivono all'interno di elettrodomestici e di laboratorio, pubblicata sulla rivista scientifica  "Frontiers in Microbiology", ha individuato l'esistenza di un ecosistema microbico sfidando il luogo comune secondo cui i forni a microonde rendono l'ambiente sicuro eliminando i batteri.  
I microbiologi hanno tamponato i forni a microonde  e hanno scoperto centinaia di generi batterici. La popolazione dei microorganismi era dominata da Proteobacteria, Firmicutes, Actinobacteria e Bacteroidetes, simili alla composizione microbica della pelle umana, ma alcuni sono associati a malattie trasmesse da alimenti contaminati come Escherichia coli, Klebsiella e Salmonella. I ricercatori hanno scoperto così gli "estremofili" (organismi che possono sopravvivere, e persino prosperare, negli ambienti più difficili, tra cui le sorgenti idrotermali, il ghiaccio antartico e la pressione della crosta terrestre), ipotizzando che questi ceppi potrebbero essere stati selezionati sopravvivendo a ripetuti cicli di radiazioni. 
La dottoressa Alba Iglesias (microbiologa presso l'Università di Valencia) e i suoi colleghi, hanno effettuato le prove su forni a microonde in diversi ambienti - dai casalinghi a quelli condivisi in grandi spazi, come gli uffici, e altri utilizzati nei laboratori di ricerca per riscaldare campioni - determinato i generi dei microbi, che variano in relazione al campione esaminato - sequenziandone il Dna. 
Eravamo convinti che usando il forno a microonde si riscaldava tutto e si uccideva e purificava tutto ma un microonde non è un posto incontaminato, nemmeno però un serbatoio patogeno da temere. 
La soluzione?  Pulire il microonde della cucina, come si fa con gli elettrodomestici. Insomma, una spugnetta, un disinfettante e olio di gomito.

(Articolo pubblicato su LaRagione del 3 Settembre 2024)

 
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