In aprile i deputati, e il 9 luglio i senatori, hanno adottato una legge che autorizza coltivazione, importazione, esportazione e vendita di cannabis a scopi terapeutici. L'Olanda e' la punta di diamante in questo tipo di ricerca, anche se Willem Scholten, direttore del "Centro per la cannabis terapeutica", spiega che loro non vogliono dare l'impressione che sia una cura miracolosa.
Il Canada e' stato il primo Paese al mondo ad autorizzare l'uso medico della cannabis: da un anno, alcuni malati hanno diritto a tisane, talvolta a sigarette, alla marijuana. Come i Paesi Bassi, il Belgio autorizza l'uso medico della cannabis e ne tollera il consumo personale e la detenzione in piccole quantita'. Invece negli Stati Uniti, l'anno scorso la Corte suprema ha deciso di continuare a proibirla anche a scopo sanitario.
Secondo uno studio dell'Osservatorio europeo sulle droghe e la tossicomania, i Quindici, malgrado abbiano legislazioni differenti, nella prassi tendono ad evitare le sanzioni penali contro il consumo della cannabis.
La legislazione in materia di divieto e' applicata alla lettera solo in Grecia, Finlandia e Svezia. Al contrario, in Spagna, Italia, Portogallo, Lussemburgo non e' prevista alcuna pena in caso di detenzione di cannabis per uso personale, ma vengono applicate solo sanzioni amministrative. Tra questi due blocchi ci sono Germania, Danimarca e Austria, dove chi contravviene la prima volta non e' punito, bensi' "invitato" a smettere di assumerla. In Gran Bretagna dal prossimo anno, cosi' come e' stato annunciato dal ministro degli Interni, l'uso della cannabis sara' depenalizzato.
In Francia, dove il dibattito sulla depenalizzazione ha fatto irruzione durante la campagna elettorale presidenziale, la legge del dicembre 1970 continua a penalizzare il consumo della cannabis, cosi' come le altre droghe. Il tribunale amministrativo di Parigi ha respinto, all'inizio del 2001, una domanda d'importazione di cannabis per uso medico.