Lo vedremo meglio in corso d’opera, ma ci sono tutti i presupposti perché il cosiddetto patto-anti inflazione sottoscritto dal Governo e i rappresentanti di Confersercenti, Confcommercio e Federdistribuzione e un certo numero di grandi catene di supermercati… ci sono i presupposti perché sia non solo un fuoco di paglia, ma una presa per i fondelli.
Nei supermercati sono anni che i consumatori più attenti saltellano da una catena all’altra seguendo le promozioni e gli sconti, che ci sono sempre e non solo in occasione di particolari eventi.
Ora è istituzionale. I prodotti scontati saranno oggetto di una pubblicità progresso finanziata dalla presidenza del Consiglio e saranno provvisti di un apposito bollino tricolore “anti inflazione” autorizzato dal Governo.
Questo significa che i commercianti avranno pubblicità pagata da noi contribuenti per i prodotti che, spesso, sono in promozione. Il consumatore, quindi, paga allo Stato per farsi fare degli sconti su prodotti che comunque avrebbe trovato sugli scaffali.
Gli unici che ci guadagnano sono governo e commercianti.
Il governo perché continua nella sua disastrosa propaganda a favore dei cosiddetti poveri (bacino elettorale, dicono), con politiche che non creeranno mai le condizioni perché la povertà possa essere superata. I commercianti continueranno a fare i loro sconti e promozioni, con l’aggiunta della pubblicità pagata da chi poi fa a comprare gli stessi prodotti.
Gli unici che ci rimettono sono i consumatori. Bel risultato.
Una iniziativa che rientra nell’assenza di politica del governo per il rilancio dell’economia. Non sapendo come spendere i soldi messi a disposizione dell’Unione europea (Pnrr, etc) e puntando al solo mantenimento del proprio potere con la carità.
Defiscalizzazione, sburocratizzazione, semplificazione… tradizionali strumenti di incentivi a tutti gli attori del mercato? Assenti! Il problema, è che per fare certe scelte occorre saperle concepire e metterle in atto, con persone capaci e dedite all’interesse pubblico e non di partito… scelte e persone che sembrano proprio mancare.
CHI PAGA ADUC l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile DONA ORA