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Piccolo viaggio nella "clonazione umana"
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Articolo di Massimo Lensi
3 agosto 2002 15:53
 
Che sia la frontiera estrema della scienza oppure un capitolo delle serie di Guerre Stellari, la clonazione umana (riproduttiva) e' argomento che non lascia spazio a compromessi o dubbi: o si e' contro o a favore. Il 31 luglio il quotidiano Il Foglio, strapazzando in un sol contenitore clonazione, fecondazione assistita e manipolazione genetica, ha dedicato all'argomento un simpatico articolo intitolato "Creato perverso, dai mostri antichi alle follie genetiche di oggi". Insieme agli alfieri del moderno bestiario, gli zebralli (meta' zebra e meta' cavallo) e i cama (meta' cammello e meta' lama), l'anonimo "fogliante" fa scendere in campo i mostri che per duemila anni hanno inquietato, con paure ed incubi, la storia dell'umano progresso. Come supporters dell'immancabile monito sul sonno della ragione (che, si sa, genera sempre mostri) ecco che arrivano arpie, pigmei, sciapodi, ciclopi, ippogrifi, fauni, sirene, minotauri, uomini con il volto sul petto, draghi, basilischi, idre, amazzoni, unicorni, grifoni, centauri, manticore, ansisbene, sfingi, satiri, cinocefali, aspidocheloni, blemmi, golem, tigoni, homo pedibus adversis, mostrum acephalon, sfingi, sasquatch, yeti, serpenti di mare, dodo, mokele-mbembe, mobot, globster, ogopoghi, zombi, bigfoot, elephant man, grifoni, mostri di Lochness, Storsjoodjuret, insetti radiocomandati, supertopi e vermi giganti. Si viene a sapere inoltre che se oggi le sfide di biologi e genetisti rischiano di dar vita all'"homonculus", mito inseguito da intere generazioni di alchimisti, la realta' prende gia' il "volto, inebetito, della pecora Dolly, la maschera di carne dei figli di Chernobyl e i denti affilati dei coccodrilli albini, senza occhi, che vivono nelle fogne di New York". Insomma, chi piu' ne ha piu' ne metta. Argomento, questo della clonazione tout court, che sembra aver tolto il sonno al liberalissimo direttore del quotidiano milanese.

Non e' cosi' pero' per la baronessa Mary Warnock, la filosofa britannica che nel 1990 modello' la legge inglese sulla fecondazione artificiale, la quale si e' recentemente dichiarata a favore della clonazione riproduttiva per le coppie sterili. Al quotidiano inglese The Independent del 27 luglio la Warnock ha dichiarato che "se la clonazione diventera' una tecnica sicura, relativamente parlando, allora penso che il suo divieto assoluto debba essere pensato attentamente". In Italia invece il senatore di Alleanza Nazionale, Riccardo Pedrizzi, a seguito della notizia, poi smentita, del primo bambino clonato, grazie ad un intervento del ginecologo Severino Antinori, ha subito acutamente osservato: "non si giochi con le parole: che si tratti di clonazione o di riprogrammazione genetica, la sostanza e' che si sarebbe prodotto un embrione umano attraverso strade diverse dalla fecondazione".

Nel Quebec canadese opera una setta che solo apparentemente sembra essere uscita dalle strisce di un fumetto di fantascienza. Sono i seguaci di Rael e contano, a detta del capo, cinquantamila membri sparpagliati in ottantaquattro Paesi del mondo. I raeliani seguono uno strano culto, legato ad una misteriosa entita' extraterrestre, e sono i maggiori sostenitori della clonazione umana al mondo. Dispongono di sostanziosi finanziamenti, ma agiscono alla luce del sole. La setta fu fondata nel 1973 dall'ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon, che ha assunto il nome di Rael. I Raeliani credono che la vita sia stata portata sulla Terra venticinque mila anni fa da extraterrestri, gli Elohim. Rael sostiene che mentre il 13 dicembre 1973 s'arrampicava verso il cratere di un vulcano presso Clermont-Ferrand, in Francia, vide un Ufo da cui scese un extraterrestre. L'alieno detto' messaggi nei quali tra l'altro si spiegava come la vita sulla Terra non fosse il risultato di un'evoluzione casuale e neanche l'opera di un Dio, bensi' una creazione voluta da un popolo scientificamente avanzato proveniente da un altro pianeta che, attraverso l'utilizzo del Dna, ha creato gli esseri umani a propria immagine. Il movimento intende ottenere da un Paese qualsiasi una "ambasciata extraterrestre" per preparare l'umanita' alla visita.

Certo, il sorriso e' d'obbligo in questi casi, ma attualmente l'attivita' pro-clonazione dei raeliani sta creando seri problemi al Governo della Corea del Sud. I raeliani hanno inoltre annunciato l'imminente messa in vendita dell'apparecchio che dicono di aver usato per produrre cloni umani. La macchina, chiamata RMX 2010, secondo i produttori, permetterebbe la non bene precisata "fusione cellulare embrionica" e puo' essere ordinata via internet, sul sito www.clonaid.com, al modico prezzo di 9.199 dollari. L'apparecchio sarebbe in sostanza un generatore di impulsi elettrici ad una determinata frequenza e permetterebbe di innescare la divisione dello zigote clonato. L'ultimo annuncio della BioFusion, una societa' sudcoreana filiale della Clonaid, di proprieta' dei raeliani, riguarda una donna incinta di due mesi di un embrione clonato. La notizia ha scatenato stavolta non solo la reazione della comunita' scientifica internazionale, ma anche quella del Governo di Seul che ha aperto un'inchiesta sull'esperimento. L'embrione e' stato impiantato due mesi fa, ha dichiarato la societa' alla BBC. Tutto legale per la legge sud-coreana che non proibisce la clonazione umana, anche se la magistratura ha dovuto aprire, sulla spinta dello sdegno internazionale, un'indagine per accertare che nessuna altra legge sia stata infranta dal lavoro degli scienziati raeliani.

Ma se i raeliani, pur con tutti gli imbarazzi del caso, ci regalano un sorriso, nella Cina Popolare la musica e' decisamente diversa. E attenzione, qua si parla di clonazione, ma non di quella riproduttiva. Secondo il Sunday Times, gli scienziati cinesi avrebbero gia' clonato trenta embrioni umani, nell'ambito di un progetto di ricerca sulle nuove terapie cellulari. Il progetto guidato dalla professoressa Lu Guangxiu, presso la Scuola di medicina di Xiangya nella Provincia Hunan, avrebbe permesso di ottenere la crescita d'embrioni umani fino allo stadio di duecento cellule (blastocisti), da cui sarebbero state derivate molte linee di cellule staminali embrionali. Il professor Xiangzhong Yang, che insegna biotecnologie alla Connecticut University dice di essere a conoscenza dei dettagli del progetto, finanziato dal Governo cinese, e che nel giro di cinque anni dovrebbe concretizzarsi con la produzione di tessuti trapiantabili. Se da una parte la Cina comunista va avanti pragmaticamente nel campo della ricerca sulla clonazione terapeutica, dall'altra l'Europa arranca con fatica cercando un improbabile mediazione tra le proprie responsabilità e le contraddizioni dei suoi Stati membri. Con un colpo al cerchio ed uno alla botte l'Europa finanzia, per esempio, i progetti di ricerca sugli embrioni umani dello scienziato Austin Smith, ma ne proibisce l'utilizzo commerciale. Anche se, a dire il vero, non si comprende se questi finanziamenti rientrino tra quelli sottoposti a moratoria fino al dicembre 2003 (come proposto il 31 luglio dalla Presidenza danese dell'Unione Europea) o se costituiscano una delle misteriose eccezioni previste.

Ma andiamo avanti e rientriamo nell'antro dei misteri della "clonazione umana". Lo scorso 30 maggio i servizi segreti israeliani sembra abbiano intercettato una telefonata del leader libico Gheddafi da cui emergerebbe che il primo uomo clonato potrebbe essere proprio il "figlio" del leader della Jamahiria. Il regista della clonazione del colonnello libico sarebbe il professor Severino Antinori, il quale, contattato dal Mossad, sembra si sia limitato a dire: "Il padre del bambino e' un grosso personaggio". La notizia e' subito stata pubblicata sul sito di Gordon Thomas, ex agente di spicco del servizio israeliano.

Scrisse una volta il grande scrittore praghese Franz Kafka: "la nostra salvezza e' la morte. Ma non questa". E tutto si puo' dire su quest'inquietante capitolo del nostro futuro prossimo venturo, a partire proprio dalla necessaria distinzione tra ciarlatani e scienziati, tra sette e comunita' scientifiche, tra progetti e avventure, tra articoli di informazione scientifica e bestiari medievali. Con leggerezza potremo scandalizzarci e rifiutare a priori qualsiasi esperimento, oppure sentirvi interesse, passione e stimoli di natura scientifica e addirittura morale, ma di certo, tra un extraterrestre clonato e il leader libico Gheddafi, passando da Pechino insieme a Rael e Giuliano Ferrara, non vorremo mai trovarci di fronte a domande senza risposta. Perche' se vi fosse chiesto "ma voi, il senatore Pedrizzi, lo clonereste?" cosa vi verrebbe in mente?

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