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Prezzi gas. Quando il governo si è trovato per caso in un posto giusto al momento giusto…
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3 febbraio 2023 10:01
 
Trovarsi per caso nel posto giusto al momento giusto. E’ quello che è accaduto al governo del nostro Paese quando ieri sera Arera ha confermato che le bollette di gennaio sono calate del 34%. Siamo stati investiti da un tripudio di dichiarazioni per significare la gara a chi sia più bravo per attribuirsi il merito di questo calo, tutto ovviamente in chiave dispregiativa nei confronti dei precedenti governi.

Ma le cose stanno in modo diverso
Con il calo del prezzo nel TTF (Title Transfer Facility), il mercato virtuale di Amsterdam di riferimento per lo scambio del gas in Europa, siamo stati in grado di tagliare le bollette del 34,2%, dopo l’aumento del 23% di dicembre.

Il mercato del gas, per un Paese come il nostro, dipende solo da quanto avviene oltre le Alpi dove - ed è questo l'unico aspetto importante - anche l’Italia partecipa.

Il governo ha ben agito coi 21 miliardi della finanziaria per ridurre il danno specifico, ma lo ha fatto in modo troppo settoriale e, sostanzialmente, fine a se stesso. Non ha concepito e messo in atto provvedimenti che facessero fronte alle ricadute di questi aumenti su tutta l’economia. Punte di iceberg sono stati:
- il non rinnovo della sospensione delle accise sulla benzina, sì da mettere mano alla composizione del prezzo finale (oggi con accise al 70%);
- assenza di riduzioni fiscali soprattutto per il costo del lavoro.

E’ qui che si vede se un governo vive alla giornata o investe sul futuro. L'impressione - e alcune certezze - è che si dia maggiore attenzione alle corporazioni e ai loro poteri di mobilitazione delle piazze (balneari, evasori fiscali e produttori del cosiddetto “made in Italy”, per esempio) che non ai consumatori. Maggiore attenzione a chi poi, nella complicità di provvedimenti di dubbio valore sanitario (etichette alimentari) ed economico (pos, contanti, condoni), sia foriero di consensi.
 
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