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Sirchia:l'ottava follia
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Articolo 
6 luglio 2001 0:00
 
Dopo che in un convegno milanese il neo ministro della Sanita' aveva rilasciato almeno sette dichiarazioni folli, in un'intervista a Repubblica del 3 luglio, Girolamo Sirchia rilancia. Niente discorsi da allievo paracadutista, stavolta ("la droga e' per i deboli, gli uomini veri non hanno bisogno di droga"), ma una sottile contraddizione. Sirchia, infatti, rispondendo al giornalista dichiara "non penso che la liberalizzazione delle droghe leggere sia vantaggiosa". E fin qui sono opinioni personali, si puo' essere d'accordo o meno. Ma poi continua "Le esperienze dei Paesi che la hanno introdotta non sono positive, e ci dimostrano che la' dove cresce l'offerta aumenta subito anche la domanda". Se Sirchia fosse cosi' tanto buono da dirci quali siano questi Paesi, ci farebbe un favore. Se si pensa all'Olanda, si sbaglia. L'uso di cannabis in Olanda e' tollerato, e nei coffee shop si puo' comprare meno sostanza (pochi grammi a testa, per avere abbastanza cannabis da farsi male si deve girare tutta la citta') di quanta non se ne possa comperare da un qualsiasi spacciatore. Ma Sirchia continua "Dal punto di vista del cittadino, io credo che quando si vede lo Stato che vende marijuana o hashish, si ingenera il convincimento, pericolosissimo che in fondo queste droghe non facciano cosi' male". Ma per una canna non e' mai morto nessuno. Non si e' mai sentito una volta, neanche al TG1, "giovane muore per overdose di hashish". Certo, se te ne cade una tonnellata sulla testa, puo' anche essere letale. E poi, perche' dire "fa male" dovrebbe essere sufficiente a demonizzare qualcosa? Che senso ha proibire qualcosa solo perche' fa male? Abbiamo uno Stato che guadagna sulle sigarette e sull'alcool, e ogni tanto qualcuno viene colpito dal tumore ai polmoni o dalla cirrosi epatica. E infatti, anche il giornalista di Repubblica gli chiede "e il tabacco?". E la risposta di Sirchia dovrebbe essere, coerentemente, "dovremmo attuare il DDL Veronesi per il divieto di fumo nei luoghi pubblici". E invece, risponde "la politica dei divieti sul fumo irrita solo la gente". Come scusi? Forse abbiamo letto male, vada avanti, ministro... "meglio dei divieti sono le grandi campagne di sensibilizzazione, sui rischi del fumo e dei superalcolici". Che tipo di campagne? A "io non calo la mia vita" dobbiamo aggiungere "poi non mi bevo l'esistenza e non mi fumo neanche l'anima"? No, grazie. Ma perche' non fare anche delle campagne mirate contro l'uso di droga? Campagne di informazione del tipo "questa tale sostanza, deve essere assunta in queste condizioni fisiche, l'effetto dura tot tempo, dopo puo' sopraggiungere un "calo" di tot tempo, ha queste controindicazioni...". Nessuno prova particolarmente piacere nel sapere che l'uso di droghe (specialmente quelle sintetiche) e' in aumento e che sia quasi illegale sapere con cosa siano state mischiate. E che l'uso non e' neanche legato a chissa' quale particolare stato sociale disgraziato, o a chissa' quale "debolezza" psicologica e neanche alla mitica "perdita dei valori". Un ex tossicodipendente (per quanto questa parola sia ancora utilizzabile, forse e' meglio parlare di "consumatore di droghe") di New York, in un articolo sul Time Magazine ha raccontato la sua esperienza. Niente a che vedere con chissa' quale storia tipo eroinomane anni '70/'80 (emarginazione, cercare tutti i modi per procurarsi la sostanza, e poi arriva il prete buono e boom, sei guarito e "ami la vita"), ma una normale vita, come quella della maggior parte dei "consumatori occasionali". Finche' lo stereotipo del consumatore sara' quello, anche se si parla di sostanze come la cannabis, lo Stato puo' anche proibire di pensarci. Signor ministro, se si e' accorto che proibire il tabacco non serve a diminuire il consumo, se pensa ad una campagna contro i superalcolici, anziche' ai raggirabilissimi limiti di eta' (vedi Jenna Bush, figlia del presidente Usa), perche' per la cannabis, per l'ecstasy, non si puo' informare, ma dobbiamo continuare a sentirci dire che lo "Stato si sta muovendo", proibendo e basta?
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